Si apre la settimana decisiva
L'attuale proprietà continua a smentire di aver ricevuto delle offerte ufficiali dalla cordata svizzero-tedesca-italiana (oltre alla famiglia Flick, c'è il fondo svizzero e un imprenditore italiano ancora sconosciuto) che ha nell'agente Fifa Fioranelli il primo intermediario, ma le operazioni di «verifica» continuano ad andare avanti. Ieri la Compagnia Italpetroli, controllante della società, ha emesso l'ennesimo comunicato. «In merito alle notizie diffuse in data odierna (ieri, ndr) da taluni organi di stampa e di informazione - recita la nota - aventi ad oggetto il pacchetto di controllo di A.S. Roma S.p.A., Compagnia Italpetroli S.p.A., nella sua qualità di controllante indiretta di A.S. Roma e congiuntamente a quest'ultima, nel ribadire ancora una volta quanto già espresso nei precedenti comunicati stampa in merito a tale questione, precisa che non vi sono nuovi elementi al riguardo. Diversamente da quanto riportato, infatti, nessun incontro e colloquio ha avuto luogo in questi giorni, tra i legali di Compagnia Italpetroli e i soggetti chiamati in causa dagli organi di stampa, né con qualsiasi altro soggetto, così come nessun documento e fax, di alcun genere, avente ad oggetto la partecipazione in questione, è stato trasmesso o analizzato tra gli stessi; peraltro, nessun incontro è previsto per domani (oggi, ndr)». Normale prassi per una società quotata in borsa che è già sulla lista «rossa» della Consob dopo le note vicende legate al magnate americano Soros. In realtà la trattativa c'è e non sempre un incontro per essere vero deve essere annunciato. A volte un fax o una mail può significare molto di più e non è un caso se i due studi legali, De Giovanni per la Roma e Irti per la controparte, vivano in una situazione di costante contatto: anche telefonico. Le ultime indiscrezioni danno il «mister x» italiano molto lanciato sull'affare e sarebbe proprio lui quello che spinge di più per chiudere in fretta. Chi avrebbe meno fretta sarebbe invece Rosella Sensi che starebbe cercando di convincere l'altra parte della famiglia (le sorelle Silvia e Maria Cristiva) a tenere la Roma: magari sacrificando qualche altro asset comune. Unicredit intanto sta alla finestra aspettando che sulla situazione si faccia chiarezza: perché il debito di Italpetroli, già prorogato a dicembre, verrà riscandenzato al più presto.