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Muslera 6 Incolpevole sul gol di Talamonti, respinge un tiro pericoloso di Doni.

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Sufficiente.Lichtsteiner 5.5 Dopo tre grandi prestazioni, ecco lo stop. Si vede che non ha «gamba» per dare il solito contributo alla causa. Spremuto. Siviglia 5.5 Soffre Floccari tanto da rifilargli una manata guatuita sul naso. Anche lui, come altri suoi compagni, paga l'impegno ravvicinato di mercoledì scorso. Stanco. Rozehnal 6 Uno dei più lucidi in una difesa che ha incassato 21 gol su 46 nei primi 20 minuti di gioco. Baluardo. Kolarov 5.5 Limitato dai problemi fisici non avrebbe mai dovuto giocare. Errore di posizione sul gol decisivo: lascia troppo spazio a Talamonti che può staccare tutto solo. Distratto. Ledesma 5.5 Quando lui gioca male, la Lazio sbaglia partita. Non è al massimo della condizione e si vede. Spompato. Brocchi 6 Il migliore di una squadra che non riesce mai ad evitare la sconfitta quando non è in giornata. Corre a tappare i buchi che si aprono in tutte le parti del campo. Maratoneta. Meghni 5 Non una giocata giusta tanto da meritarsi i fischi di tutto l'Olimpico. Inutile. Foggia 6 Lotta, corre, sbuffa senza però trovare il guizzo vincente. È in fase calante, ha bisogno di riposo per averlo al meglio contro la Sampdoria in una sfida che si annuncia molto equilibrata. Puntiglioso. Rocchi 5 Fallisce due occasioni che di solito trasforma in gol. L'intesa con Zarate non decolla ma non sempre per colpa sua. Spuntato. Zarate 6 Prova a tirare fuosi il coniglio dal cilindro con un tiro a giro sul secondo palo che esce di poco. Si spegne via via nel traffico della difesa atalantina. Bloccato. De Silvestri 6 Spinge sulla destra senza però sfondare. Un suo cross potrebbe portare al pareggio ma non arriva nessuno all'appuntamento decisivo. Arrembante. Del Nero 5.5 Si rivede dopo tanto tempo ma non lascia il segno nonostante l'impegno. Mancino. Radu s.v. Un buon tiro nel finale ma Consigli gli nega il gol che avrebbe potuto portare almeno il pareggio. Bentornato. Rossi 5 Stavolta sbaglia tanto. Le scelte iniziali, i cambi e l'impostazione della partita. Doveva capire che bisognava rivoluzionare la squadra stanca di testa e di gambe. E invece ricorre a Meghni che fallisce ancora una volta l'appuntamento decisivo. Ora deve ricaricare il gruppo e soprattutto gestire meglio le due partite che precedono la madre di tutte le partite: la finale di coppa Italia contro la Sampdoria di Cassano. Bocciato.

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