Lazio, il solito black-out
Senza benzina e senza idee la Lazio cede di schianto e si condanna alla roulette russa con la Sampdoria nella finale di Coppa Italia per salvare la sua stagione. Altro che corsa all'Europa attraverso il campionato, la squadra di Rossi ha già mollato mentalmente. Anche l'Atalanta passa all'Olimpico senza nemmeno doversi sforzare più di tanto per bissare il successo dell'andata. Onesta difesa al limite del catenaccio, un golletto in mischia dell'ex Talamonti all'inizio: tutto qui ma è sufficiente per mettere a nudo i limiti della Lazio in campionato, con sei sconfitte in casa a certificare il fallimento. Ogni volta che la squadra biancoceleste ha avuto l'occasione di avvicinare il sesto posto si è sciolta come neve al sole. Questi giocatori non hanno la tenuta mentale per reggere una serie di partite: così si spiega il crollo nel girone di ritorno e soprattutto le vittorie ravvicinate e clamorosi passaggi a vuoto nei momenti decisivi. Anche ieri la conferma che questa squadra predilige giocare in trasferta dove viene attaccata e può disporre di spazi per partire di rimessa con Zarate, Pandev e Foggia. All'Olimpico, invece, quando c'è da «fare la partita» ecco riemergere i problemi strutturali senza un attaccante in grado di poter contare nel gioco aereo. E a centrocampo, se non c'è Matuzalem, la luce si spegne (l'assenza del brasiliano per squalifica in coppa Italia è una notizia terribile in vista dell'ultima ciambella di salvataggio), senza dimenticare gli errori di Rossi che non ha saputo cogliere la stanchezza negli occhi dei suoi giocatori evitando così di lanciare qualche giovane della Primavera sicuramente più fresco. La sconfitta con l'Atalanta, prevedibile visti i precedenti, doveva spingere il tecnico a cambiare molti giocatori e invece ecco in campo i soliti noti e l'impresentabile Meghni. Rossi ha cercato in tutti i modi di farlo diventare una mezz'ala senza riuscire nell'impresa. Ma perché accanirsi con l'esperimento per rilanciare un calciatore con poca personalità che avrà anche bei numeri tecnici ma non riesce a diventare un centrocampista completo? Bah! La partita è stata mediocre come il campionato della Lazio. Primo tempo inguardabile, svantaggio per colpa della solita disattenzione difensiva e attacchi evenescenti dei padroni di casa. Nella ripresa fuori Meghni, dentro De Silvestri con Lichtsteiner avanzato per una formazione più logica. I miglioramenti ci sono stati ma non tali da produrre almeno il pareggio. Anche perché Rocchi fa fallito in paio di occasioni, l'ultima colossale calciando al volo in curva Sud da ottima posizione. L'ingresso di Del Nero e Radu al posto dell'infortunato Kolarov non hanno portato novità e alla fine Del Neri ha portato via tre punti che servono a rendere ancora migliore una classifica già confortante. Ottimo Floccari, bene Guarente, da non sottovalutare lo stopper Manfredini (piace anche alla Lazio), da seguire il portierino Consigli (già acquistato dall'Inter): l'Atalanta è passata con merito mostrando però un calcio vecchio e poco divertente. E ora? Resta solo il 13 maggio sperando che quella notte ci sia la Lazio di coppa.