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Il Napoli gela l'Inter

Zalayeta esulta

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Era una questione d'onore per Donadoni. Vuoi perché dopo quattro pari e una sconfitta, davanti a 60.000 tifosi, cercava il primo successo con il Napoli, vuoi perché da ex rossonero vorrebbe rallentare la corsa della capolista a vantaggio del suo Milan, nuovo antagonista per lo scudetto. Formazione inaspettata, quella del Napoli. Un'infiltrazione permette a Santacroce di andare in difesa con Aronica e Contini: un muro. A centrocampo Amodio per Pazienza e sulle fasce lo stantuffo Montervino e Mannini. Hamsik c'è ma quasi sempre avulso dal gioco. In attacco Lavezzi (uscito per infortunio) e Denis, sostituito proprio dal match-winner. Anche Mourinho mischia le carte. Il modulo scelto è il tridente: Figo-Balotelli, che si invertono le posizioni, e Ibrahimovic unico riferimento centrale, e a centrocampo Vieira, Cambiasso e Stankovic. Il Napoli ha deciso di giocarsela: era ora. Si capisce subito dal ritmo altissimo e dalle ripartenze insidiose, mentre l'Inter manovra e aspetta sorniona anche se suo è il solo tiro in porta del primo tempo. Quello di Samuel che al 4' esalta Navarro autore di una parata prodigiosa. L' estremo difensore argentino si ripete al 22' della ripresa su punizione di Ibra. Il divario tecnico tra le due squadre è innegabile così come che al Napoli serva un regista e più precisione negli ultimi 30 metri. Nella ripresa le occasioni più nitide sono dell'Inter, ma sono i padroni di casa a vincere: assist di Lavezzi per Zalayeta e il Napoli torna bello di notte dopo 14 turni di astinenza. Peccato quei cori razzisti contro Balotelli (ammonito, insieme a Stankovic salterà la Lazio sabato), non basta una targa per cambiare mentalità.

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