Prandelli «cancella» Spalletti
Lasola invenzione del tecnico, Cassetti centrale accanto a Panucci, si dimostra infelice, l'arbitro nega anche ai viola un rigore clamoroso (più uno dubbio), la Roma costruisce ma spreca, nella ripresa il raddoppio di Gilardino è una pietra tombale, prima ancora della grandinata conclusiva e della sciocchezza di Pizarro che costa l'ennesimo rosso. Brighi canta e porta la croce: non basta, come non basta qualche perla di Totti. Di là imperversa Jovetic, facile infierire su una squadra che al posto del portiere schiera un paracarro. A Verona, coda indecorosa di una splendida partita, dopo il pareggio del Chievo si era determinata una sorta di non belligeranza, che D'Agostino ha rotto nel recupero, regalando la vittoria all'Udinese e una megarissa inguardabile a chi era in tribuna o davanti alla Tv. Altre tre classiche, dopo l'anticipo del Franchi, propone la domenica, su tutte spicca la serale di Napoli, dove l'Inter arriva a cercare ulteriore slancio verso uno scudetto che non appare comunque in pericolo, rivali votati a intravedere l'uscita da un tunnel senza fine. Di buon livello il confronto tra due squadre in vena, la Samp finalista di Coppa ad attendere un Cagliari ulteriormente confortato dal recupero di tanti assenti, a Bologna arriva invece il Genoa in cerca di riscatto dopo il passo falso con la Lazio e in difesa di quel quarto posto di così rilevante significato. Per restare nelle zone alte, turno casalingo per il Milan, ma il Palermo può giocarsela con la massima serenità per confermare il buon momento attuale, non basta a turbarlo la disavventura di Corazzieri. Nel testa a testa per quel secondo posto che appare attualmente il solo traguardo disponibile, qualche problema in più per la Juventus: che rende visita, è vero, all'ultima della classe, ma dovrà guardarsi dagli ultimi sussulti di una squadra che rifiuta la resa e che è tornata da Bergamo con tre punti pesantissimi. Gianfranco Giubilo