La Sensi: «Tutti in ritiro» Spalletti si sente in bilico

dall'inviatoFIRENZE Tutti in ritiro. Obbligatorio. Lo ha deciso Rosella Sensi, infuriata per l'ennesima figuraccia. «La Roma - scrive il presidente in un comunicato - deve fare un bilancio amarissimo della sua stagione, mezza squadra sempre infortunata, alcuni giocatori schierati fuori ruolo. È arrivato il momento di voltare pagina. Non mi interessa parlare di Uefa o Champions. Pretendo impegno, professionalità e dignità, nel rispetto dei tifosi che ci hanno seguito anche a Firenze. La squadra può restare in ritiro fino al termine della stagione, abbiamo bisogno di risposte importanti per il presente e il futuro». La Sensi è delusa dal comportamento dei giocatori. «La Roma è la squadra che commette meno falli, voglio capire le 12 espulsioni, tutte per proteste o atteggiamenti sbagliati, che hanno compromesso possibili rimonte. Spaletti - prosegue Rosella - è un educatore, lo invito a rivedere tutti gli episodi, abbiamo giocato mezzo campionato in inferiorità numerica. La società farà la sua parte, ma se sta onorando gli impegni economici per garantire competitività a tutti i livelli ora pretende risposte adeguate agli stipendi che paga. Anche Spalletti nei prossimi due anni dovrà continuare a interpretare il ruolo di motivatore mostrato in questi tre anni». Le parole della Sensi non sembrano quelle di un dirigente pronto a vendere la Roma: ma questo lo sapremo nei prossimi giorni. Spalletti contesta la decisione della società e usa parole che suonano come una resa. «Io - spiega - sui ritiri non sono mai d'accordo perché penso che di esasperazione ce ne sia già troppa nel calcio, ma mi adeguo. Ho dimostrato che si possono fare risultati straordinari anche senza andare in ritiro». Poi parla del suo futuro. «Mi sento in discussione per questi numeri disastrosi. A Roma - prosegue - mi hanno portato sull'altare quando si è vinto. Ora che le cose vanno male è giusto che anche io sia in discussione». L'allenatore conferma di non avere più polso sulla squadra. «È normale essere tesi in partite così importanti ma certe reazioni sono sbagliate. Non riesco a farle evitare ai miei calciatori». Sulla gara: «Si è evidenziato il momento che stiamo attraversando. Siamo in difficoltà e fragili sotto l'aspetto psicologico. Con due gol da rimontare e un uomo in meno diventa tutto più difficile. Perché Cassetti centrale? Lo ritengo più dinamico rispetto agli altri a disposizione (Diamoutene e Loria, ndr). La Champions? La vedo difficile». Vista la classifica è uno slancio di ottimismo.