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Aspettando la notte della finale

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.E' stata una trattativa estenuante, sfiancante, lunghissima: alla fine - ai punti - avrebbe vinto Lotito. Ma il condizionale è d'obbligo e c'è ancora molto da lavorare per alzare le braccia sotto lo striscione del traguardo. Anche nella giornata di ieri i temi del confronto sono stati gli stessi, con gli arabi ostinatamente lanciati verso un gioco al rialzo che Lotito ha cercato in ogni modo di bloccare sul nascere. In parte ha tenuto, in parte ha lasciato correre per non far arrivare la trattativa a un punto di non ritorno. Il braccio di ferro è andato avanti fino a tarda sera quando la delegazione laziale ha lasciato gli uffici dell'Al Sadd per andare all'aeroporto. «Ai tifosi della Lazio dico di restare tranquilli: mantengo sempre le promesse che faccio. Sta andando tutto come doveva andare, vedrete tra qualche mese con chi giocherà Zarate». Queste le parole del presidente Lotito che sbarcherà alle prime ore dell'alba nella capitale: nel pomeriggio sarà all'Olimpico per assistere alla sfida dei biancocelesti contro l'Atalanta. Il primo passo sembra fatto, manca ancora l'accordo con il giocatore anche se sono state già gettate le basi per un'intesa di massima. Martedì mattina arriverà a Roma Sergio Zarate, fratello del giocatore che cura gli interessi dell'attaccante biancoceleste: si incontrerà con Lotito per fissare la clausola di rescissione che verrà inserita nel nuovo contratto quinquennale. E' questo il punto più delicato dell'accordo: il presidente pretende di fissare una cifra molto alta, il procuratore cercherà in ogni modo di calmierare il prezzo dell'eventuale riscatto per evitare di spingere il suo assistito fuori mercato. La Lazio, di fronte a un investimento del genere, vuol blindare il suo gioiello. L'agente - nonostante la ferma volontà del calciatore di rimanere a Roma - non vuol precludere alcuna possibilità al fratello viste le straordinarie capacità. E' innegabile che Mauro Zarate sia stato la miglior sorpresa del campionato e oggi, dopo 12 gol di ottima fattura, si ritrova con gli occhi di mezza Europa addosso. Dietro le resistenze degli arabi almeno 5 club europei, pronti a offrire cifre ben superiori rispetto a quella messa sul piatto dai dirigenti laziali. I primi a bussare alla porta dell'Al Sadd erano stati gli inglesi del Manchester City. I dirigenti del club inglese avrebbero messo sul piatto della bilancia quasi 40 milioni di euro, avendo l'intenzione di cedere il brasiliano Robinho, fin troppo deludente in questa stagione. Il City, società gestita dagli arabi, vorrebbe ad ogni costo intavolare una trattativa con i dirigenti dell'Al Sadd, ma sono stati frenati dall'opzione fissata dalla Lazio. Via via, al club inglese, si erano accodate anche altre società tra cui il Barcellona, l'Atletico Madrid, l'Inter. Il procuratore di Zarate ha sempre detto no, lasciando alla Lazio la priorità assoluta: una sola parola, una stretta di mano che l'intermediario Luis Ruzzi ha difeso fino alla fine, anche quando l'umore del giocatore non era dei migliori ed era necessario tranquillizzarlo nei suoi slanci giovanili. Ora Lotito è certo di avere le carte in regola per poter tesserare l'argentino: nel pomeriggio all'Olimpico sono attese novità.

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