Un scontro diretto in salita
Nelsabato dedicato alla Liberazione, dei suoi pesi relativamente minimi tenta di liberarsi anche la Roma, ormai condannata a navigare a vista in un mare di incertezze e di guai ricorrenti. Sembra che in questi giorni abbia reclamato l'attenzione del tifo più la stella della Mercedes che l'ultimo strappo di questo campionato che già anticipatore di più di una sentenza. Si gioca uno scontro diretto, però in casa della Fiorentina: di fronte alla quale lo Spalletti romanista è finora indenne da dispiaceri. Però la settimana successiva alla vittoriosa, ma orribile prova con il Lecce, ha vanificato tante rosee previsioni. Era stato esibito un confortante elenco di recuperi illustri, adesso ci manca soltanto che in infermeria possa tornare Francesco Totti, convocato, ma alle prese con il consueto, piccolo risentimento al ginocchio. Sicuri assenti, invece, con lo squalificato Mexes beneficiario di un modesto sconto, Vucinic, l'enigma Menez, ancora Juan e Doni, oltre ai lungodegenti Aquilani e Cicinho. La difesa ritrova Panucci, con Riise centrale sarà Tonetto a presidiare la fascia sinistra, Baptista dovrà soccorrerlo per arginare le incursioni di Comotto e Semioli, lo schema resterà invariato come Spalletti predilige anche quando le emergenze potrebbero suggerire soluzioni più pratiche. Non ha tentazioni difensive neanche Prandelli, alle spalle di Gilardino ci saranno Semioli, Jovetic e Vargas, anche i difesori esterni promettono spinta. Condannata a non lasciare per strada altri punti nelle sei giornate che mancano alla conclusione, la Roma si trova ad affrontare l'ennesima ultima spiaggia, e proprio in trasferta contro una delle due rivali, mentre il Genoa sembra in minore affanno sul campo del Bologna, che sarà anche disperato, ma ha tutte le ragioni per esserlo. Vigilia poco serena anche per l'Inter protagonista del posticipo domenicale a Napoli, tra l'addio ad Adriano e le tentazioni di esperienze nuove ammesse da Ibra, che al momento non ha rivali nel suo ruolo. Però è del tutto falso che la compagnia nei dispiaceri attenui l'angoscia, da inizio stagione ospite fissa in casa romanista.