La svolta è a un passo
«Situazione di verifica» l'hanno definita i comunicati ufficiali della Compagnia Italpetroli e così è: anche se la svolta è davvero a un passo. I tedeschi hanno in mano le carte decisive per decidere se e come acquistare il pacchetti di maggioranza della Roma (tra questi anche il progetto di fattibilità dello stadio di proprietà), operazione che vedrà coinvolto anche un socio italiano con una quota minoritaria (si parla del 40%). Impossibile ancora dare un volto al «mister x» che potrebbe far capire molto meglio i contorni di una trattativa per certi versi fumosa. Di certo c'è che la famiglia Flick, nome che ormai nella capitale è divenuto di dominio pubblico, ci metterà dentro tanti soldi (circa 300 milioni la portata dell'intera operazione). La novità è invece che l'affare si potrebbe chiudere in tempi strettissimi, forse già questo weekend a Borse chiuse. Nessun viaggio in Svizzera quindi per la famiglia Sensi che è invece impegnata a risolvere le diatribe interne. Già, perché le due sorelle di Rosella (Silvia e Maria Cristina), spingerebbero per la cessione immediata del pacchetto di maggioranza che controlla la As Roma. La primogenita di Franco è invece ancora intenzionata a tenere le redini della società e continuare il viaggio in giallorosso intrapreso sedici anni fa dal padre. Inutile provare la strada della «convivenza». I tedeschi di acquistare il club giallorosso e continuare a far gestire, o comunque ad avere in casa la «vecchia» proprietà, non sembrano avere intenzione. Se acquisto deve essere, lo si dovrà fare nel vero senso della parola: da una parte chi vende, dall'altra chi acquista e una volta passati i soldi e messe le firme ognuno per la sua strada. Bocche cucite a Trigoria. Per il momento, come la Consob impone, la società giallorossa parla solo a suon di comunicati. Ieri l'ennesimo che continua a ribadire la presenza di una trattativa, ma smentisce di aver già in mano un'offerta vera. «As Roma e Italpetroli ribadiscono che sono attualmente in corso contatti - recita la nota - ma sottolineano che nessuna offerta, né da parte dei soggetti chiamati in causa dagli organi di stampa, né da qualsiasi altro soggetto, è stata formalizzata, direttamente o indirettamente, al gruppo Italpetroli. Come già comunicato i contatti attualmente in corso con i soggetti che hanno manifestato il proprio interesse sono in una fase di verifica dell'esistenza dei presupposti per poter valutare eventuali operazioni. Nessun contratto, di alcun genere, avente ad oggetto la partecipazione in questione, è stato sottoscritto, nè tantomeno sono stati raggiunti accordi, di cui si preveda la sottoscrizione secondo quanto indicato da alcune notizie di stampa, con qualunque possibile investitore o acquirente. Si coglie l'occasione, infine, per ribadire l'assoluta armonia dei rapporti con il gruppo UniCredit, contrariamente a quanto riportato dagli organi di informazione». Intanto ieri il titolo Roma a Piazza Affari ha registrato una decisa inversione di tendenza rispetto agli ultimi giorni, venendo chiuso per eccesso di ribasso e chiudendo con una perdita del 6,67%.