La Pennetta guida l'assalto alla Russia
Vincitricecon molta fortuna ma con molti meriti nel 2006, finalista senza fortuna nel 2007, sconfitta al primo turno (con qualche colpa) nel 2008, semifinalista con grandi meriti quest'anno, la nostra squadra affronta oggi la rappresentativa del Paese, la Russia, che ha monopolizzato il tennis femminile da qualche anno a questa parte. Guardando le classifiche e i risultati più recenti non dovremmo avere possibilità oltre il piccolo ma significativo vantaggio del fattore campo, rappresentato dal pubblico e dalla superficie in terra battuta. Tuttavia il discorso non è così semplice e scontato. La Russia viene a Castellaneta lasciando a casa, per ragioni varie, le sue tre migliori giocatrici (Safina n. 1, Dementieva n. 3 e Zvonareva n. 6). Pur spogliato di queste doverose considerazioni, l'incontro di Castellaneta mantiene comunque i suoi motivi di interesse anche se rimangono misteriosi, al di fuori della cabala e della superstizione (a Castellaneta l'Italia ha battuto la Cina e soprattutto la Francia), i motivi di una scelta logistica. Dal punto di vista tecnico la nostra squadra, la cui composizione appariva ben definita (Pennetta e Schiavone in singolare, Vinci e Schiavone in doppio), è stata messa in dubbio dai risultati del recente torneo di Barcellona dove la nostra doppista ha messo in fila le due singolariste designate. Conservatore come sempre Corrado Barazzutti non ha cambiato e onestamente avrei confermato anch'io la squadra che aveva vinto in Francia sulla base di un ragionamento abbastanza semplice. Malgrado gli accertati progressi la Vinci mi sembra chiusa contro le russe con le quali invece la Pennetta e la Schiavone hanno qualche possibilità. Non ci ha certo giovato il cambiamento della Petrova, contro la quale avevano un record positivo entrambe le nostre giocatrici, con la Chakvetadze, che invece ha vinto quattro volte su cinque incontri con la Schiavone mentre invece ha perduto l'unica partita disputata con la Pennetta ma si tratta di una sfida giocata cinque anni fa. La Chakvetadze era arrivata al numero 6 nel 2007 ma poi è scesa al numero 22 ed è attualmente la sesta giocatrice del suo paese. La scelta dei russi è stata certamente determinata dalla maggiore adattabilità della Chakvetadze alla terra battuta (è stata semifinalista al Foro Italico l'anno scorso). Contro di lei dovranno comunque cercare la vittoria le due nostre singolariste se vogliono tener vivo l'incontro fino all'ultimo match in modo da consentire a Robertina Vinci di dimostrare i recenti progressi nel doppio che in Fed Cup molto spesso viene giocato a risultato acquisito o non viene giocato affatto.