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F1 rivoluzione senza fine

Formula uno

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La Formula Uno del 2010 potrebbe vedere ai nastri di partenza ben 26 monoposto invece delle venti attuali. L'allargamento ad altre tre scuderie è contenuto in una proposta della Fia che sarà discussa nel prossimo consiglio mondiale della Federazione, in programma il 29 aprile. Intrecciato all'ingresso dei tre nuovi team c'è anche il discorso riguardante il tetto al budget delle scuderie.  La proposta della Fia, che prevede un massimo di spesa di circa 33 milioni di euro per ogni stagione, è stata ieri resa più chiara in una lettera che Max Mosley ha inviato a tutti i team principal. Il presidente della Federazione ha chiesto collabozione per decidere insieme quale sia la cifra più adatta da fissare come limite di spesa. Mosley ha inoltre precisato che il tetto al budget non comprenderà gli stipendi dei piloti - la Ferrari avrebbe già superato il limite con i soli ingaggi di Massa e Raikkonen - e le spese per il marketing. Saranno incluse, invece, le spese per la fornitura del motore, l'assistenza tecnica, l'uso della galleria del vento e tutte le attività esternalizzate. Nessun passo indietro sul punto più controverso della proposta: quello che prevede un regolamento a «doppia velocità» per chi dovesse adeguarsi al tetto al budget e chi no. In particolare, le scuderie che riusciranno a stare sotto il limite massimo di spesa, avranno delle deroghe che consentiranno loro di montare alettoni mobili e continuare a sviluppare il motore nel corso della stagione. Una regola aspramente contestata dalla Fota che, a sua volta, aveva presentato un pacchetto di proposte volte a limitare le spese del circus. Pacchetto, però, completamente ignorato dalla Fia. Uno dei motivi per i quali, per adesso, i team hanno frenato sulla possibilità di esprimere un parere prima del 29 aprile. «Se ne parlerà quando ci riuniremo il 6 maggio», si diceva ieri nel paddock di Sakhir. Quelli che invece hanno sposato le nuove regole con entusiasmo sono proprio i dirigenti delle case automobilistiche candidate ad entrare nella Formula Uno dall'anno prossimo. Si tratta della Lola, storica scuderia inglese che aveva abbandonato il circus nel 1997, della Aston Martin e dell'americana Usf1, con l'inglese Cosworth a fare da quarta incomoda. Ieri a palesare l'interesse per il mondo delle corse è stata la mitica macchina dello 007 James Bond. «È un ottimo momento per entrare - ha detto il presidente della Aston Martin David Richards - con il budget ridotto, gli ingegneri potrebbero mostrare la loro creatività e i piloti le loro abilità. Non sarebbe più una sfida a chi ha più soldi».Un ulteriore incoraggiamento all'impegno nel circus lo darebbe poi Bernie Ecclestone, pronto a «foraggiare» i nuovi team con dieci milioni di euro a testa: sette per integrarne il budget e tre per i trasferimenti durante la stagione.

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