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«Questa partita l'avevo sognata proprio così»

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Derisofino al derby, poi quei quattro gol ai cugini hanno stravolto quello che aveva tutta l'aria di essere il bis dell'anno scorso, vale a dire un mesto e inutile fine di stagione. Invece, la Lazio vola in finale di Coppa Italia, bissa il 2-1 dell'andata anche nell'Olimpico bianconero e Delio Rossi si aggrappa alla sua panchina scricchiolante per ribadire che non vuole abbandonare il suo posto. A fine partita è raggiante ma anche confuso: «Ci tenevamo a fare bene - esordisce il tecnico biancoceleste - abbiamo meritato questa vittoria. Sono contento perché per arrivare alla finale abbiamo eliminato squadre importanti come Juve e Milan ma soprattutto sono felice per i ragazzi che avevano ricevuto tante critiche». Talmente in trans agonistica Delio Rossi da chiedere all'inviato della Rai il risultato dell'Inter dimenticando che l'altra semifinale si giocherà soltanto stasera. «Sono un po' fuori, scusate» Confessa l'allenatore della Lazio che spera di conquistare il primo trofeo della sua carriera il 13 maggio. «Il progetto è basato sui giovani - riprende Rossi - la società deve fare di tutto per tenerseli stretti e puntare sempre più alto. Il mio futuro? Un tecnico non si giudica da una partita ma per tutto il suo lavoro. Poi in questo momento non pensiamo a queste cose e godiamoci la vittoria». Rossi passa e chiude. Tocca al numero uno, a Claudio Lotito, che ripete la solita litania sull'allenatore: «Non si tocca, fa parte del progetto, per noi è fondamentale», ma soprattutto elogia il carattere della squadra: «Abbiamo dominato tutta la partita, ora prepariamoci bene per la finale dell'Olimpico. Zarate? Ho puntato su di lui immaginate se non lo riscatto (nelle prossime ore missione in Qatar, ndr)». Dopo i microfoni a bordo campo, il tecnico romagnolo scende in sala stampa dove incassa i complimenti del presidente juventino Cobolli Gigli. «Questa partita l'avevo sognata proprio così» conclude Rossi, con un sorriso luminoso come la notte di Torino. Se la gode anche Muslera, ieri poco impegnato ma sempre molto presente sulle poche azioni importanti dei padroni di casa: «Ho passato momenti difficili per l'adattamento al calcio italiano ma ho lavorato tanto e ora sto raccogliendo i frutti. Abbiamo preparato bene la gara, ci voleva una finale a Roma ma non trascuriamo anche il campionato» La festa può cominciare. Lui. Sal.

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