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All'Almaviva il derby della disperazione

Sepe dell'Almaviva

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L'Almaviva si guadagna il diritto a sperare ancora vincendo, 28-22 lo score finale, un match brutto in campo ma bellissimo sugli spalti. Circa 3.500 spettatori, i bambini impegnati in un torneo prima del derby, la gara di solidarietà nella raccolta di fondi per l'Abruzzo. Sull'erba del Flaminio, al contrario, una serie incredibile di errori caratterizza la stracittadina, con la Capitolina brava a sbagliare meno degli avversari e, finalmente, cinica nello sfruttare gli errori altrui. Il primo tempo si apre con tre calci di Manawatu, al 5', al 13' e al 23' che scavano subito un break che la Rugby Roma non colmerà. Dall'altra parte Freschi fallisce due piazzati abbordabili e i bianconeri appaiono nervosi. La squadra di Pratichetti non riesce a mettere in fila due fasi consecutive, la touche è un disastro (4 perse) e la prevalenza bluamaranto nel possesso frutta al 25' la meta di Martino, uno degli ex della partita. La Roma si scuote e al 29' risponde con uno spunto bruciante di Todeschini che capitalizza un break di Van Schalkwyk. Freschi trasforma per il 16-7. La reazione bianconera si infrange su una lunga teoria di errori che il piede di Manawatu, bella la sua risposta alle critiche con un lusinghiero 100% dalla piazzola, capitalizza con regolarità. La risposta di Freschi al 39' fissa il 22-10 all'halftime. Nella ripresa il canovaccio non cambia, la Capitolina sembra accusare qualche difficoltà di tenuta ma il più è fatto. A Guatieri e compagni basta controllare le sfuriate della Roma e aspettare l'errore che, prima o dopo, arriva. Altri due calci di Manawatu (8/8 e Man of the Match al termine) e quattro per Freschi perfezionano il 28-22 finale. La prossima giornata vedrà la Capitolina andare a giocarsi la salvezza sul campo del Gran Parma. Per la Roma la scomoda visita del lanciatissimo Overmach Parma.

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