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Alessandro Fusco Quello di oggi al Flaminio (ore 20.15) tra AlmavivA Capitolina e Futura Park Rugby Roma doveva passare agli annali come il derby della paura, verrà ricordato come quello della solidarietà.

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L'ingressosarà gratuito ma gli spettatori potranno lasciare offerte libere presso i centri di raccolta disposti in prossimità dei tre cancelli di accesso. Questa è solo una delle iniziative poste in essere dal rugby romano, al fianco dell'Abruzzo fin dalle prime ore dopo il sisma. Ma oggi c'è anche una partita da giocare, un match che si può leggere in modi diversi. Chi si vuole soffermare sul presente, vede due squadre con problemi differenti ma con lo stesso obiettivo, la salvezza. Chi guarda al futuro può scorgere la grande novità, estesa alla Lazio, della collaborazione che ha dato vita ai Praetorians Roma Rugby, la franchigia candidata alla Magners Celtic League. Un fatto nuovo, una via all'insegna della collaborazione che mira al coinvolgimento di tutto il centro-sud. Di fronte alle beghe di cortile e ai soliti interessi di bottega del rugby italiano, una piacevole novità e un esempio. Per la Capitolina il derby sembra l'ultima spiaggia. Una sconfitta significherebbe il baratro, una vittoria una luce di speranza. Nelle ultime uscite i segnali non sono stati confortanti, soprattutto quelli giunti da alcuni stranieri in bluamaranto. I giovani romani, Sepe, Bocchino, Gentile, Rebecchini dovranno trasmettere le giuste motivazioni ai compagni venuti da lontano. Per la Roma l'ultimo match – sconfitta allo scadere di un punto al Tre Fontane dal Viadana - ha avuto il sapore della beffa. La squadra di Pratichetti ha, comunque, giocato la migliore partita della stagione, mostrando confortanti progressi nel gioco. Todeschini, Reid, Freschi hanno i mezzi per chiudere il discorso ma, si sa, il derby nasconde insidie proprio per i favoriti dal pronostico. Questa sera, però, sarà importante la vittoria della solidarietà. Se vincesse anche il gioco sarebbe un trionfo per tutti, qualunque sia la squadra che esulterà alla fine.

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