Crisi in casa Ferrari, due gare per rialzarsi
Il sottile filo a cui la Ferrari ha appeso le speranze di risollevare una stagione disgraziata lo traccia Stefano Domenicali, responsabile della gestione corse e tra i principali imputati della crisi: «Questa è una stagione strana», spiega mentre si accin«I valori cambiano e si capovolgono nel giro di poche settimane». Quasi a dire: i miracoli sono all'ordine del giorno, magari ce ne riesce uno anche a noi. Il miracolo consiste nel prendere una monoposto che proprio non vuole saperne di andare forte e trasformarla in una macchina vincente. Se non proprio per l'obiettivo mondiale, che appare ormai lontanissimo, almeno per togliersi qualche piccola soddisfazione «di tappa». La scadenza è inequivocabile: il 10 maggio a Barcellona. Due gran premi, come sono due le novità tecnichea cui ci si appella per rinascere: il kers, che tornerà - si spera - in Bahrain per sfruttare i lunghi rettilinei di Sakhir, e i diffusori a due piani che arriveranno in Spagna. I bastoni tra le ruote al progetto Ferrari li metterà un calendario ingrato, che costringe i tecnici a passare da un circuito all'altro in pochi giorni senza tempo per lavorare in fabbrica e, soprattutto, l'impossibilità di effettuare test in pista. Nonostante il gruppo di lavoro messo su da Luca Baldisserri a Maranello, quindi, la corsa contro il tempo potrebbe non dare i frutti sperati. Alonso lo ha dimostrato a Shanghai: non basta montare il contestato diffusore per colmare tutto il gap dei primi. E allora al Cavallino ci si prepara anche all'ipotesi più negativa: se non si torna competitivi in 20 giorni si abbandona il progetto della F60 e si punta tutto al 2010. Domenicali non ha ancora alzato bandiera bianca pubblicamente, ma a convincerlo potrebbe essere il precedente illustre della Brawn Gp. La Honda, l'anno scorso, abbandonò lo sviluppo dell'auto a metà stagione e si concentrò sul 2009. I risultati, anche se il nome del team è cambiato, sono sotto gli occhi di tutti.