Roma, si può fare
{{IMG_SX}} La Roma accorcia... ma che fatica. Troppa, per una squadra con velleità Champions e che vuole provare a restare incollata ai fasti (?) dell'immediato passato. Dopo il ko nel derby che aveva di fatto sbriciolato le ultime speranze per l'Europa che conta, la Roma esce alla grande, almeno per quanto riguarda la classifica, da questo weekend di campionato. L'aiutino stavolta è a favore: doppio, anzi triplo. Quello del sabato arrivato dai rivali di sempre che hanno bloccato a Marassi la corsa del Genoa, quello dell'ex squadra di Spalletti impietosa in casa contro la Fiorentina di Prandelli orfana di Mutu, Montolivo e Felipe Melo. E quello di Mazzoleni che «regala» un penalty inesistente ai giallorossi fin troppo in difficoltà contro un Lecce una spanna inferiore e non a caso penultimo in classifica. Eppure per Totti & Co. sembrava tutto in discesa dopo quel 2-0 siglato dopo soli tredici minuti di gioco. Al bel gol del capitano (abile a recuperare la respinta corta di Benussi sulla punizione di Baptista), si era aggiunto un gran destro d'interno in corsa di Brighi, sull'ennesimo traversone di Motta, che sembrava aver chiuso il discorso. Ma non è stato così, perché la Roma ha dimostrato nuovamente tutti quei limiti, soprattutto dal punto di vista mentale, che hanno rischiato più volte di trasformare questa stagione in una tragedia. Black-out giallorosso e Lecce che torna sotto, accorcia e poi addirittura pareggia: meritatamente. Un classico del repertorio di Spalletti & Co. che si salvano solo grazie a Mazzoleni e a un Totti tornato finalmente in formato Champions. Il capitano è una delle note liete della giornata: lavora per la squadra, fornisce palloni e come se non bastasse, segna una doppietta che lo lancia nella storia del calcio italiano. A quota 175 gol realizzati (tutti con la maglia della Roma) supera il mito di Amadei e diventa il decimo marcatore di sempre a tre lunghezze da un altro eroe del nostro calcio: Boniperti. Gli altri numeri per certi versi sarebbe meglio non guardarli. Parlano di una difesa che ha incassato finora 48 gol che fanno quasi (ne mancherebbero solo 6) il totale di quelli presi da Inter e Juve: un disastro. E non è un caso se ieri all'Olimpico è arrivata la prima contestazione della stagione: fischi per tutti, società in testa. Meglio quindi guardare avanti anche se lo spettacolo non è granché. Con uno scudetto già di fatto assegnato e una lotta inarrivabile per la seconda piazza (discorso chiuso tra Juve e Milan), non resta che continuare a sognare quel quarto posto che potrebbe dare ancora un senso alla stagione giallorossa. Ma per il momento non può che essere un sogno visti i cinque punti dal Genoa. Già, perché se pensare a un sorpasso sulla Fiorentina potrebbe anche esse plausibile (tre punti di vantaggio, sabato sera scontro diretto e calendario alla mano la Roma sta un po' meglio dei viola di Prandelli), pensare di poterne recuperare cinque punti al Genoa che ha nel derby con la Samp l'unico scoglio vero, forse è qualcosa più di un sogno... Una follia, ma a questo la Roma ci ha già abituato.