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Spalletti: Roma devi crederci

Spalletti

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All'Olimpico arriva il Lecce e la Roma cerca un successo per riportarsi a cinque punti dalla quarta piazza. A una settimana dal derby, Spalletti è «costretto» a ringraziare la squadra di Rossi. «Quella di Genova - aggiunge l'allenatore dopo il successo dei biancocelesti - è stata una grande partita, giocata con la giusta mentalità da due grandi squadre a cui faccio i complimenti. La convinzione psicologica è fondamentale. Questo risultato ci può dare un'apertura in più. Noi dobbiamo essere bravi a mettere pressione a chi ci sta davanti, in modo che gestire il vantaggio diventi più difficile rispetto a inseguire. Quindi con il Lecce dobbiamo vincere». In sala stampa Spalletti era stato più cauto. «Siamo obbligati a crederci, ma non sono molte le possibilità di arrivare quarti e non tutte dipendono da noi». Oggi il Lecce, sabato lo scontro diretto di Firenze: in una settimana la Roma può riaprire i giochi. Ma bisogna innanzitutto mettere da parte il nervosismo. Spalletti, squalificato per la gara di oggi al pari di Mexes e Panucci (in panchina andrà il vice Domenichini), prova a spiegare i motivi di tanta tensione. «Quest'anno abbiamo dovuto lottare come se ogni partita fosse stata fondamentale. Così diventa facile innervosirsi. Le mie non sono state reazioni scriteriate, ma non succederà più». Meno certezze quando si parla di futuro. Il ridimensionamento in caso di mancato ingresso in Champions è più di un'ipotesi. I tifosi i primi ad esserne consapevoli. «Sensi, Mexes non si tocca» l'avvertimento scritto su uno striscione esposto a Trigoria. «La Roma - spiega l'allenatore - ha raggiunto un livello importante e ha un rosa sulla quale si può lavorare. Per me non sono solo i soldi a dover fare la differenza». E Spalletti è felice restare? «Io parlerei più di passione - ribatte - quella fa la differenza. Poi per quanto riguarda il mio rapporto con la società ne parlo con loro. Io sono felice di essere qui e questa felicità rimarrà anche quando andrò via». Scontato chiedersi perché il tecnico parli «al passato». Ma ci sarà tempo per capire le sue intenzioni. Oggi serve una vittoria nonostante la solita emergenza. Fuori Vucinic, Aquilani, Doni e Juan, oltre agli squalificati e Cicinho. In porta gioca Artur, al centro della difesa Riise e Diamoutene, Brighi e Baptista gli esterni nel 4-2-3-1. Taddei accusa ancora un fastidio al flessore: ieri gli esami hanno escluso lesioni, oggi si deciderà se mandarlo in panchina dove ci sarà anche il baby D'Alessandro.

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