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Marco Grassi Tom Boonen è un corridore veramente forte.

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Perdi più, queste gare le gioca in casa, tra due ali di folla in delirio al suo passaggio. Perciò, dati questi vantaggi, non sarebbe strettamente necessario che i suoi avversari si autoeliminassero, e invece nella Parigi-Roubaix di domenica è successo esattamente questo. Boonen aveva portato via un sestetto sul settore in pavè di Mons-en-Pévèle (a 49 km dalla fine). Con Tom c'erano Filippo Pozzato, alla sua miglior Roubaix, e poi Hushovd, Flecha, Van Summeren e Hoste. Cancellara, Haussler e Quinziato erano rimasti attardati, il vantaggio dei fuggitivi era cresciuto fino a raggiungere un margine di sicurezza, e al Carrefour de l'Arbre, terribile settore in pavè posto ai 17 km, era stato demandato dai sei attaccanti il compito di dirimere ogni questione. Ma sul Carrefour gli avversari di Tom si sono per l'appunto fatti da parte: all'imbocco del tratto in pavè, Flecha ha preso una curva a sinistra con troppa foga, ed è malamente scivolato, tirando giù anche Hoste e obbligando Van Summeren a una derapata che l'ha comunque costretto a fermarsi. Boonen e Hushovd erano davanti al patatrac, Pozzato dietro, e l'italiano è riuscito miracolosamente a restare in piedi passando in 10 cm di spazio tra Flecha e l'erba a bordo strada. Solo che la gimkana ha lasciato a Pozzato 50 metri di distacco da Boonen e Hushovd. Ma non era ancora finita: dopo pochi metri è stato Hushovd a centrare una transenna, finire per terra, e lasciare Boonen a volare ormai in solitaria. Dietro a Tom restava solo Pozzato, che fino alla fine ha provato a recuperare in un appassionante testa a testa a distanza col belga, senza però riuscire a colmare il gap. Per Boonen è la terza vittoria nella Roubaix, seconda consecutiva. A Pozzato rimane la certezza di poter tornare sul pavè con tutte le carte in regola per far sua questa magica corsa.

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