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A viso aperto con obiettivi molto diversi

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Moltiavrebbero voluto che il calcio si fermasse anche a livello di Serie A, troppo fresche e tuttora estremamente dolorose le ferite aperte dalla tragedia che ha sconvolto l'Italia, l'Abruzzo in ginocchio e troppa gente a piangere familiari e amici uccisi dal sisma. Personalmente, penso innanzi tutto che sia stato giustissimo cancellare il turno di Serie B programmato ieri, ma in questo caso si trattava di una giornata di lutto nazionale, da rispettare rigorosamente. Mi sembra però che avrebbe avuto scarso senso fermare anche la massima divisione: le partite di oggi qualche effetto positivo dovrebbero produrlo, dalla dedica di tanti incassi alle popolazioni colpite, all'invito alla riflessione indirettamente rivolto al popolo del calcio. Anche l'angoscia prodotta dal disastro può indurre ad atteggiamenti ragionevoli e meditati, può avvilire i possibili malumori dei violenti per vocazione, con riflessi positivi anche sul futuro. Messaggio che gli stessi giocatori potranno trasmettere, evitando qualsiasi comportamento al di sopra delle righe, nella buona o nella cattiva sorte. Certo, il sentimento di dolore è profondo in tutti noi, ma non penso potesse cancellarlo qualche giorno di pausa in più, come se una settimana o dieci giorni potessero modificare gli stati d'animo. Si parte con una tornata che avrà il centro d'attrazione all'Olimpico di Roma, sempre vivo il fascino del derby nonostante abbiano contribuito ad avvilirne un po' il livello le alterne disavventure delle due protagoniste. La Roma gioca per la classifica, nell'intento di tenere vivo quel soffio di speranza, non particolarmente intenso, di poter raggiungere i preliminari di Champions, in una corsa a tre che vede Genoa e Fiorentina in posizione di privilegio, nonostante i liguri debbano vedersela, nel posticipo serale, con una Juventus incerta tra la voglia di non mollare la disperata rincorsa all'Inter e l'esigenza di rivolgere attenzioni particolari alla semifinale di Coppa Italia e al recupero nei confronti della Lazio. Per i biancocelesti, il prestigio cittadino impone un'impennata di orgoglio, dopo le tre sconfitte a seguire giunte ad avvilire una classifica che al momento segnala calma piatta. L'auspicio è che si giochi all'insegna della civiltà e del reciproco rispetto. quando il dramma in atto indica come ad altri scenari sia giusto destinare passioni forti e impegno convinto. E che le due tifoserie, del resto negli ultimi anni votate a offrire segnali di grande responsabilità, raccolgano il senso del messaggio. Pronostico impossibile, inutile aggiungere che un pareggio non incoraggerebbe né le ambizioni di chi guarda dall'alto, né la volontà di riscatto dei cugini in veste di padroni di casa. Altra chance, per l'Inter, di chiudere il discorso scudetto con largo anticipo, ma il Palermo creerà problemi a Mourinho: sicuramente, come squadra e società, non immune da sensazioni negative per la vicenda di Adriano. Con lo scontro di Marassi, merita attenzione anche il duello tra la Fiorenina e un Cagliari che vede addirittura vicina l'Europa.

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