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«Quei duelli di fuoco con Giannini»

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.Eravamo all'aeroporto di Bucarest. Abbiamo parlato del campionato romeno, non dei vecchi deriby, ma è stato un modo meno "ufficiale" per suggellare la pace tra di noi». Cristiano Bergodi, nato a Bracciano e cuore biancoceleste già in culla, per anni è stato l'emblema del derby sulla sponda laziale. Un tifoso in campo, uno che la partita la sentiva davvero, che ci stava male quando se si perdeva, anche se, rivendica con orgoglio, «il mio bilancio è stato positivo: ho giocato 13 derby, otto li ho pareggiati, due persi e tre vinti». Adesso allena con successo in Romania, ma il cuore è rimasto in curva Nord. E il ricordo torna a quelle sfida con la Roma nei primi anni '90, in cui le liti con il capitano giallorosso Giannini hanno fatto storia. «Era il novembre del '94 - ricorda Cristiano - noi eravamo partiti alla grande, arrivavamo al derby da grandi favoriti. Nelle settimana precedente un giornale romano aveva fatto un confronto, reparto per reparto, tra le due squadre. La Lazio ne era uscita con una superiorità agghiacciante, ma alla fine fu un modo per galvanizzare i giallorossi. Perdemmo 3-0 e loro si resero protagonisti di esultanze "poco simpatiche" nei confronti dei nostri tifosi». Ma la vendetta è un piatto che va servito freddo. «Al ritorno - continua Bergodi - la situazione si era rovesciata. Noi eravamo in flessione, loro sembravano andare alla grande. Alla fine vincemmo noi due a zero e, ovviamente, cercammo di vendicarci anche sul piano verbale. Volarono parole grosse, soprattutto tra me e Giannini. Roba non proprio da "bon ton"... Alla fine da parte sua scattò persino una querela per diffamazione». Ma poi arrivò la pace. «Era la vigilia del derby del 2000. Sia la Lazio che la Roma, in quel periodo, potevano lottare per lo scudetto. Era una partita molto delicata e Gianni Elsner ci invitò nella sua trasmissione radiofonica per farci parlare dopo tanto tempo. Poi il caso ci fece rincontrare in Romania, entrambi da allenatori». Ma i ricordi del derby non si esauriscono certo qui. «Uno dei momenti più belli resta il pareggio di Gascoigne nel 1999. Lui sentiva molto la partita e, forse proprio per questo, aveva giocato malissimo, senza prendere un pallone. Poi ci fu quel cross di Signori al 90' e lui colpì di testa. Un delirio, un pareggio che valse una vittoria».

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