Roma sprofonda Ko anche a Treviso
FabrizioFabbri Sfortunata, perdente e agganciata in terza piazza anche dalla Benetton. Questa è la Lottomatica, caduta anche a Treviso 79-62, quarto stop di fila in trasferta. È una Virtus che continua a voler mostrare verso l'esterno oltre ai suoi cervellotici silenzi (vedi assenza di Brezec), alle contraddizioni anche una sicurezza di facciata figlia di tanta confusione. La realtà parla di un gruppo falcidiato dagli infortuni - la sfortuna, si sa, ci vede benissimo - che a Treviso s'è presentato col recuperato Becirovic, però a mezzo servizio, con un De La Fuente dolorante, senza Brezec e che ha anche perso Gabini (sospetta lesione al tendine rotuleo del ginocchio destro che potrebbe averlo messo ko fino al termine della stagione). Tra quelli a disposizione di Gentile molti sembrano smarriti e non si sa chi potrebbe essere un novello Demostene capace di illuminare la strada per provare a riprendere un cammino schiacciato verso una beata mediocrità. Peccato, perché le idee di costruzione della squadra pensate in estate da Bodiroga erano, nelle intenzioni, lodevoli. Ma oggi quella che doveva essere l'anti-Siena è una squadra in difficoltà, senza identità offensiva vista la conferma dell'inutilità di Douglas, sia che segni bottini consistenti sia che spadelli come nella serata trevigiana (0 punti, 0/5 dal campo, 0/2 ai liberi) e che ora sembra trascinare nel baratro i suoi compari americani. In difesa la musica non è diversa. Qualunque sia l'avversario il risultato non cambia con il canestro di Roma che, per chi l'affronta, assume le vesti di un catino di dimensioni enormi. Cosa fare per fermare l'emorragia? Serrare i ranghi, capire che in questi momenti gente come Tonolli e Gigli (17 punti e 9 rimbalzi) può indicare a stranieri strapagati e indisponenti la strada e quindi spolverarsi tutti, ma proprio tutti, di umiltà tornando ognuno a occupare i ruoli di competenza senza rivestirsi di conoscenze cestistiche che è bene lasciare a chi di questo sport ne mastica. Sabato c'è Rieti, un derby che vale per i sabini la vita e che per Roma ha altrettanto peso, visto che una sconfitta aprirebbe un baratro di una crisi difficilmente controllabile. I playoff non sono a rischio, ma il piazzamento nel tabellone finale è ora tutto da scrivere anche se con Treviso s'è salvata, magra consolazione, la differenza canestri.