Appesi a Totti
Tre punti e due nuove certezze per Luciano Spalletti: Totti e il modulo. La Roma riparte dal suo capitano e da quel 4-2-3-1 accantonato solo per una necessità temporanea. Il successo stentato con il Bologna non è bastato ad avvicinarsi alla porta per la Champions: i punti di distacco dal quarto posto restano cinque con una giornata in meno a disposizione. Così i giallorossi non sono autorizzati a fare calcoli in vista del derby in programma alla vigilia di Pasqua: bisogna vincerlo. Le scelte del tecnico di domenica scorsa parlano chiaro. Mantenendo lo schieramento con i due mediani e i tre trequartisti dietro la punta anche in assenza di tutti gli esterni d'attacco (Taddei, Vucinic e poi Menez), ha praticamente annunciato che da qui alla fine del campionato l'assetto tattico non cambierà più. L'importanza dello spartito supera di nuovo quella dei singoli. Un salto all'indietro che passa attraverso il recupero dei giocatori fondamentali. Totti e Perrotta i due «simboli» del 4-2-3-1 tanto caro al tecnico toscano. La corsa del centrocampista e soprattutto i gol del capitano restituiscono un pizzico di ottimismo ad un ambiente depresso dai risultati deludenti raccolti finora dalla Roma. Il Totti visto in campo contro il Bologna per 89 minuti sembra finalmente aver imboccato la strada giusta. Carico in campo e fuori: con le dichiarazioni del dopo-partita ha messo a posto tutti quelli che lo davano per finito e ha ricreato serenità attorno alla trattativa per il rinnovo del suo contratto. E sarà ancora lui a guidare la Roma in un appuntamento che conta più per la classifica che per la supremazia cittadina. Paradossalmente il capitano è l'attaccante che al momento gode di maggiore salute. Ieri mattina Menez si è sottoposto a una risonanza magnetica a Villa Stuart. Escluse fratture e lesioni ai legamenti, la diagnosi parla di un'infiammazione al tendine tibiale anteriore della caviglia sinistra. Venerdì il francese aveva ricevuto un colpo sull'altro piede, Spalletti ha deciso di mandarlo comunque in campo domenica e l'impressione dello staff medico è che il primo infortunio possa aver provocato quello attuale. Caricando di più sul sinistro, Menez ha finito per farsi male di nuovo. Se il dolore scomparirà nei prossimi giorni si proverà a mandarlo almeno in panchina con la Lazio. Non se la passa meglio Vucinic, ancora bloccato dalla lombosciatalgia. La lesione al gluteo è quasi rimarginata ma il montenegrino non riesce ad allenarsi per colpa della schiena. A Trigoria non si sbilanciano in pronostici ma in ogni caso sarà difficile vederlo in campo dall'inizio sabato. Baptista scalda i motori: al momento è lui il favorito per il ruolo di esterno «alto» a sinistra. Stamattina alla ripresa degli allenamenti Spalletti ritroverà nel gruppo Cassetti e Taddei: il terzino è più avanti rispetto al brasiliano che sarebbe però utilissimo come esterno d'attacco. Se non ce la farà, sarà ancora Brighi a ricoprire quel ruolo. A meno che il tecnico non decida di avanzare Motta. Da valutare anche i progressi di Juan. Anche lui è quasi pronto ma né lui né i medici vogliono più rischiare nulla.