Juve, esame Chievo
TORINOLa Juventus vede la capolista, ma dovrà attendere ancora due settimane per poter confrontarsi con i campioni d'Italia. Per il momento l'obiettivo e non perdere quota e restare a ruota di Ibrahimovic e compagni. «Ci devono essere tutte le condizioni favorevoli per battere l'Inter. Ma adesso è riduttivo pensare solo alla partita con l'Inter. Se battiamo l'Inter è perdiamo le altre otto, credete che i nostri tifosi saranno contenti? È umano voler raggiungere chi ti sta davanti, la Juve è una squadra molto competitiva però non pensiamo solo a quella partita». Basta iniziare dalla conclusione della conferenza stampa di Ranieri per comprendere il pensiero del tecnico juventino. La mente corre già alla gara in programma il 19 aprile, ma di fronte ci sono ancora due impegni molto importanti, il primo dei quali oggi contro il Chievo. «É una squadra che «sta giocando bene - afferma Ranieri - sono molto compatti. Già ci diedero del filo da torcere all'andata, e sarà difficile anche adesso. Dovremo essere determinati, svelti, perchè attraversano un periodo di grossa forma». La Juve recupera Legrottaglie e Zanetti, convocato anche Camoranesi, ma non è certo che l'argentino parta dall'inizio. Ranieri è alle prese con il dubbio Iaquinta reduce dalla convocazione azzurra: «Normalmente è meglio sfruttare il buon periodo di un giocatore - ha aggiunto Ranieri - ma le ultime decisioni le prenderò a poche ore dall'inizio della partita». Dopo cinque successi consecutivi la Juve va a caccia di un ciclo di altre nove vittorie per ambire ancora allo scudetto: «Abbiamo un compito proibitivo, ma le cose difficili sono le cose ancora più belle: ti danno qualcosa in più. L'abbiamo sempre detto, lo scudetto lo può perdere solo l'Inter». Contro il Chievo Buffon festeggerà le 300 presenze con la maglia della Juventus: nella speciale classifica, capitanata da Del Piero che veleggia verso le 600 (meno sette), Buffon non è l'unico portiere. Sono altri cinque i numeri uno entrati in graduatoria: Zoff con 476, davanti a Tacconi, Combi, Anzolin e Peruzzi. «È motivo di grande orgoglio: fare 300 presenze con una stessa squadra non è mai facile, soprattutto se si chiama Juventus».