La rabbia di Lippi: «Colpa dell'arbitro»
Lippi non ci sta. Il boccone è troppo amaro da ingoiare perché ormai si vedeva il traguardo del mondiale in Sudafrica e invece la zampata di Keane rimette in gioco tutto o quasi. Il cittì azzurro è furioso e attacca subito l'incerto tedesco Stark: «E poi ci lamentiamo dei nostri arbitri, non si può espellere un giocatore per un'interpretazione del genere dopo appena tre minuti di gioco. Avete visto tutti che razza di decisione ha preso l'arbitro. Una cosa del genere a questi livelli non è possibile. Abbiamo giocato novanta minuti in dieci e alla fine sono riusciti a pareggiare». Promuove la squadra che non si è mai disunita nemmeno di fronte alle strane decisioni dell'arbitro: «Abbiamo confermato di essere un gruppo unito. Dispiace per il gol nel finale perché la vittoria avrebbe messo in discesa il discorso qualificazione. Ora conserviamo due punti di vantaggio e quattro partite da giocare per andare in Sudafrica a difendere il nostro mondiale. Iaquinta? È stato bravo, ma non l'ho scoperto ora. È utilissimo anche in fase difensiva per quello, nonostante fosse stanchissimo, l'ho sostituito solo nel finale». Ma la rabbia prende il sopravvento per l'episodio che ha indirizzato la gara: «La gomitata di Pazzini? Non scherziamo, è saltato a braccia larghe, non è un'ingenuità. Il cambio di Pirlo? Pensavo che col passare dei minuti la partita sarebbe stata molto più fisica e allora ho inserito un altro intenditore, tutto qui. È chiaro che con l'1-1 finale si può pensare che quello possa essere stato un errore ma io penso soprattutto alla buona prova dei miei ragazzi che per poco non sono riusciti a centrare una vittoria straordinaria. In passato ci era capitato di giocare in inferiorirtà numerica, mai però per novanta minuti». L'imputato Pazzini spiega l'episodio ed è convinto di non avere colpe: «In campo ho capito poco dell'espulsione. I compagni mi hanno detto che è stato l'assistente a segnalare il mio fallo. Peccato, perché è stata una decisione che ha condizionato una partita che dovevamo vincere. Anche dalle immagine televisive si vede che cercavo il pallone, non lo volevo prendere. Sono innocente». Ma la rabbia rimane perché stavolta Stark ha davvero deciso il risultato.