Crimi «tifa» per le romane
Ilsottosegretario alla presidenza del Consiglio Rocco Crimi non ha dubbi su quali siano le priorità di Roma e Lazio: ma non solo. «Ormai il "progetto stadio" a cura delle società di calcio è all'ordine del giorno in tutti i club. A chiunque interessa fare uno stadio proprio e la Juve è già partita firmando l'accordo con il credito sportivo che ha finanziato l'idea al 50% con fondi che potranno essere rimborsati nel corso di quindici anni». Quindi la nuova di fatto è già partita? «Sì e c'è un motivo alla base. Sono impianti a completo carico delle società e non dello stadio come fu in passato per Italia 90. Quando un club di calcio costruisce un impianto, questo entra nel suo patrimonio e si migliorano i bilanci. Se andiamo a vedere le più prestigiose società d'Europa che hanno tutti uno stadio di proprietà e paragoniamo il fatturato con le prime quattro società italiane (Inter, Milan, Juventus e Roma), ci accorgiamo quanta differenza c'è. Le nostre squadre hanno il 63% degli introiti provenienti dai diritti tv, mentre quelle europee possono contare anche su incassi e merchandising». Un passo in avanti verso l'Europa. «Già, ed è una cosa che ho ribadito alla riunione dello sport che c'è stata a Biarritz dove erano presenti tutti i ministri della Ue e la Uefa di Platini. Hanno proposto una commissione europea delle "superlicenze" per il controllo dei bilanci delle società: una specie di Covisoc internazionale. Io mi sono opposto e i 26 ministri mi sono venuti dietro: tutti. Perché, pur condividendo l'idea dei bilanci sani, bisognerà prima equiparare tutti i sistemi fiscali e contributivi di tutti i Paesi. Non c'è dubbio che si vada comunque verso un maggior controllo delle società di calcio, perché il sistema deve andare verso l'autofinanziamento». Roma e Lazio sembrano pronte. «Quando lo saranno e faranno la loro richiesta all'Istituto Credito Sportivo, si attiverà la stessa procedure utilizzata per la Juventus. Ovvio che deve esserci, e nel loro caso mi sembra sia così, l'appoggio degli organi locali». Alemanno ha già dato il suo ok. «Giusto, perché così oltre ai benefici per le due società e per i loro tifosi, magari si potrà anche riqualificare qualche zona degradata della città. La componente urbanistica è fondamentale». La candidatura a Euro 2016? «Senza la realizzazione degli stadi è impensabile: un motivo in più per farli... subito».