"Attenti al pesce d'aprile"
{{IMG_SX}}Marcello Lippi aveva una preoccupazione all'indomani della vittoria in Montenegro: a Coverciano, non prolungare troppo le interviste per evitare la la multa stabilita dal gruppo per i ritardatari all'allenamento. Sintesi estrema, nella sua battuta, di una filosofia «che perseguo da 35 anni». Ma sulla strada della coesione del suo ultimo gruppo - un mix di giovani «di straordinarie prospettive» e di anziani - ora c'è un sempreverde come Giovanni Trapattoni. «A 70 anni allena ancora con l'entusiasmo di un ragazzo - dice Lippi del suo prossimo avversario, mercoledì con l'Irlanda - e per questo lo chiamano in giro per il mondo ad insegnare calcio. Sono sicuro che è ancora in grado di farci uno scherzo». Non è solo la coincidenza col 1° aprile per il match di Bari a far tenere alta la guardia al ct azzurro. Nessun timore reverenziale nei confronti del vecchio Trap, che lui ha sostituito due volte, sulla panchina Juve e poi su quella azzurra. «Ho molta stima nei suoi riguardi perchè lui è stato un punto di riferimento per la nostra generazione, per determinazione, scaltrezza, dedizione». Tutte doti evidentemente trasmesse all'Irlanda, se è vero che la Nazionale verde, che fra due giorni si porterà dietro 8.000 tifosi a Bari. «Batterla vorrebbe dire andare a cinque punti di vantaggio, e conquistare un margine importante, anche se non decisivo» ribadisce Lippi, che esclude di aver fatto sfuriate nell'intervallo di Montenegro-Italia. L'Italia di Lippi, allievo indiretto di Trapattoni, vuole essere un condensato di concretezza e determinazione, ma la ricostruzione di un'Italia vincente è un pò più indietro di quel che il ct si aspettava. Ecco perchè salire a +5 sull'Irlanda sarebbe importante: ci sarebbe poi quasi un anno intero di lavoro senza preoccupazioni. «Vogliamo tornare grandi - sottolinea - e per farlo non conta il minutaggio di quanto si gioca. Questo è un gruppo composto di ragazzi con uno splendido avvenire e di straordinari anziani». Il segreto è non aver mai la pancia piena, anche se questa Nazionale ha mangiato parecchio». Quello personale è invece ritrovare l'adrenalina del pre-Mondiale: «È stata una settimana di grandi polemiche e un pò di entusiasmo. E ogni tanto arrabbiarsi fa bene». Figurarsi allora se ha intenzione di scherzare sulla sfida col Trap. «Non credo avrà sentimenti di rivincita nei miei confronti nè verso l'Italia - conclude Lippi - È l'uomo di sport con la maggiore esperienza. Sono certo che avrà il tumulto nello stomaco e nel cuore quando sentirà l'inno di Mameli».