Lippi: «Abbiamo faticato un po' Va bene lo stesso»
Duegol che valgono la vittoria sul Montenegro e primo posto in classifica. Peccato solo per l'infortunio di Di Natale dopo appena sette minuti (per l'attaccante dell'Udinese sospetta lesione ai legamenti del ginocchio). Lippi continua nella sua serie positiva nelle gare di qualificazione al Mondiale, anche se contro il Montenegro la sua Italia ha sofferto più del dovuto. «Nel primo tempo non abbiamo giocato benissimo - ha commentato il Ct a fine gara - abbiamo avuto il regalo del rigore e l'abbiamo sfruttato al meglio. Il vantaggio non ce lo siamo tanto meritato. Nella ripresa abbiamo avuto tante occasioni e rischiato solo una volta. Sono soddisfatto della prestazione dei ragazzi, mi dispiace per Di Natale che si è infortunato a un ginocchio e faccio i complimenti a Pazzini per il gol all'esordio. È in un momento in cui appena tocca la palla la butta in rete». Gli azzurri si presentano alla sfida di mercoledì contro l'Eire di Trapattoni e Tardelli con due punti di vantaggio in classifica. «Che potrebbero diventare anche di più - si sbilancia il commissario tecnico - ma per ora va bene così». Il vantaggio di Pirlo ha messo la gara in discesa. «Ho sentito che in quel momento c'era pressione in campo e quando ho visto il portiere a terra, ho deciso di sdrammatizzare calciando con un cucchiaio - ha detto il centrocampista del Milan - sapevamo che era una partita fondamentale e sono contento per il risultato». Mercoledì la sfida all'Eire. «È una squadra con ottimi campioni. Conosciamo bene Trapattoni e lui conosce noi, ma cercheremo di fare bene». Parola all'altro marcatore, Pazzini. «È un periodo molto bello per me. In due mesi mi è cambiata la vita: a Genova ho trovato le motivazioni giuste e mi sto togliendo tante soddisfazioni ed ora è arrivata anche la Nazionale. Il gol è stato il coronamento di un sogno». Da Cassano a Pepe il risultato non cambia. «Con la Samp ci pensa Antonio a farmi gli assist, con il Montenegro Simone mi ha messo una palla d'oro e non potevo sbagliare. Cassano mi ha telefonato per sentire come stavo, ma niente di più».