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Platini: «Ecco il fair play finanziario»

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COPENAGHENLa crisi economica e i debiti delle società. Un Europeo, quello del 2012 in Polonia ed Ucraina, destinato a generare meno introiti rispetto a quello austrosvizzero del 2008. La grana delle nuove normative antidoping volute dalla Wada, la minaccia reale costituita dall'universo delle scommesse clandestine e la difficile lotta a razzismo e violenza. In un mare di problemi Michel Platini guarda al futuro e scorge il sereno, non solo all'orizzonte ma anche sul panorama attuale del calcio europeo. Il presidente dell'Uefa ha mostrato ottimismo e determinazione nel discorso tenuto a Copenaghen in occasione del congresso della confederazione europea. Platini ha ricordato più volte che l'aspetto del business non deve prevalere su quello sportivo, appellandosi alla responsabilità dei club e al fair play finanziario: le parole d'ordine sono «trasparenza e responsabilità». In altri termini, ha segnalato Platini, bisogna «combattere con i mezzi che si hanno, ovvero con le risorse generate» da ciascun club. Nessun segnale, quindi, su una riforma del sistema calcio continentale per una maggiore competitività e per una rottura dell'egemonia dei club tradizionalmente più ricchi e potenti. Platini ha inoltre annunciato tollerenza zero contro le piaghe del razzismo, della violenza e del doping. Sul doping continua il braccio di ferro con la nuova normativa della Wada: Fifa e Uefa si sono mostrate contrarie domandando all'agenzia mondiale antidoping di risparmiare i calciatori nei periodi di vacanza. Il Congresso Uefa, intanto, ha confermato all'Italia una poltrona nell'Esecutivo: Giancarlo Abete è stato eletto rimpiazzando nell'Esecutivo Uefa Franco Carraro.

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