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Lippi: "Cassano e oriundi? Mi tengo i miei"

Marcello Lippi

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{{IMG_SX}} Non c'è azzurro per Antonio Cassano, e sembra non esserci neppure in futuro. Almeno fino a quando la nazionale sarà nelle mani di Marcello Lippi. «Non sono arrogante, ma non devo spiegazioni su chi non c'è», ha tagliato corto il commissario tecnico azzurro. Il sampdoriano è lontano dal ritiro di Coverciano, ma la prima giornata del raduno della nazionale, in vista del doppio impegno per le qualificazioni al Mondiale 2010 contro Montenegro (sabato a Podgorica) e Irlanda (mercoledì a Bari), è intrisa dalla presenza virtuale del talento barese. Lippi sa che non può non evitare le domande sull' esclusione di Fantantonio, forte di una stagione brillante che ha permesso anche la rinascita di Giampaolo Pazzini, uno che in azzurro c'è arrivato. È una rasoiata il pronunciamento del ct sull' esclusione di Cassano: «Non devo spiegazioni non perché sono presuntuoso o arrogante. Non le devo perché ho le mie convinzioni e le porto avanti». Difficile pensare che l'affermazione del tecnico campione del mondo non sia un implicito no a Cassano in nazionale. Anche per il futuro. Così, con calma ma seccamente, Lippi chiude l' argomento, con poche parole e una battuta. «Una presenza ingombrante a Coverciano? Dov'è?...», dice il ct abbozzando un tiepido sorriso. Neppure il fatto di giocare la seconda partita, quella contro l'Irlanda del Trap («è la nostra unica antagonista»), a Bari, città del doriano, gli ha fatto pensare a Cassano per ingraziarsi la città. «Non mi preoccupa, credo che i tifosi sosterranno l'Italia. Sarebbe squallido se quando facciamo le scelte delle sedi dove giocare si dovesse tener presenti i giocatori che lì sono nati o giocano». Fare a meno di Cassano in questo momento è veramente difficile. Il talento di Bari Vecchia segna, fa segnare, trascina la Samp. Per Lippi però non basta, anche quando gli infortuni lo privano di Toni e Gilardino. «Uno può giocare bene nel suo club perché tutti lo aiutano, e fare male in nazionale. E vale anche il contrario». Il ct cita Pirlo, in difficoltà col Milan («può darci ancora molto»), ma la frase è un modo anche per dire che forse alla Samp tutti giocano per Cassano e in nazionale non può essere così. Accanto al no al barese, Lippi pronuncia altri dinieghi: agli oriundi (fa eccezione Camoranesi, «se stesse bene sarebbe qui», e non si entra per nulla nel merito del caso Amauri). «Mi hanno chiamato in tanti che non sapevo neanche avessero doppio passaporto: non cerco quei giocatori, penso agli italiani, a quelli che stanno facendo bene come Floccari, Galloppa, Biagianti, Mascara, Di Vaio. Devono fare bene almeno per un anno e per loro potrebbe essere spazio nell' amichevole di giugno». Ma prima di pensare all' Italia che sarà, c'è da creare quella anti Montenegro e Irlanda.

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