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Il punto

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Piccoloriepilogo delle ultime mirabolanti imprese di Delio Rossi, alla scoperta di come sia riuscito, per la seconda volta quest'anno, a smontare il giocattolo che era faticosamente – e, diciamolo, anche un po' fortunosamente – riuscito ad assemblare. 1) Prendere 4 gol, senza segnarne nessuno, da due squadre in lotta per salvarsi. 2) Insistere su Pandev, che è talmente fuori forma da non reggersi quasi in piedi, e distruggere Zarate (uno che, avendolo preso Lotito, egli ha sempre tollerato a denti stretti). 3) Mandare fuorigiri un altro «tollerato», Foggia, nonostante stesse giocando da Nazionale. 4) Ripresentare in prima squadra qualche suo vecchio pallino sebbene ridotto a zombi. Così definitivamente compromesso un campionato che poteva davvero essere glorioso, visto il rendimento della Roma e della Fiorentina, sarebbe inutile, adesso, liberarsi in anticipo di questo tecnico indecifrabile, forse vittima di un suo ombroso modo d'essere che gli crea difficoltà nel rapportarsi con gli altri, a cominciare dai giocatori. Lotito ha fatto l'errore di confermarlo nonostante i ripetuti flirt con il Napoli che l'hanno delegittimato agli occhi dell'ambiente, e ora se lo tenga fino alla fine. Se però vorrà lasciare nei laziali il buon ricordo di sé che, specie nei difficilissimi momenti del dopo-moggiopoli, si è comunque meritato, Delio Rossi adesso deve fare essenzialmente tre cose. La più ovvia è recuperare in Coppa Italia l'Europa perduta in campionato. Anche se superasse la Juve, purtroppo, non sarebbe però facile, perché, eliminata l'Inter, l'approdo in finale non sarà più di per sé sufficiente (e non oso pensare che danni possono fare alla nostra difesa i Cassano e i Pazzini che stanno in questi giorni facendo volare la Sampdoria). La seconda – la più importante – è vincere il derby contro la Roma. Per cui mi auguro che cominci col risparmiare ai diffidati Pandev e Ledesma la trasferta di Siena per evitare il rischio di squalifica. La terza – che trae spunto ed occasione anche dalla seconda – è il lancio in prima squadra di qualcuno dei giovani campioni della Primavera, la squadra U19 più forte d'Italia. Mister Rossi, la prego: ci eviti altre esibizioni dei suoi zombi preferiti e metta la maglia biancoceleste sulle spalle di qualche ragazzo che la porta nel cuore. Vedrà che le cose andranno meglio anche in campionato.

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