Filo di speranza
NathanyaDi Porto All'Inferno o in Paradiso. Per De Rossi oggi sarà una giornata importante e al tempo stesso massacrante. Perché il centrocampista alle 11.30 dovrà presentarsi di fronte alla Commissione Disciplinare presieduta dal dottor Artico per rispondere delle dichiarazioni rilasciate subito dopo Inter-Roma. Quelle in cui il biondo di Ostia si è messo in gioco in prima persona obiettando su una condotta arbitrale che proprio non gli era piaciuta. «Collina e la sua banda non mi fermeranno» la frase più dura. De Rossi si è preso le sue responsabilità, ma adesso è arrivato il momento del verdetto. Accompagnato dal legale di fiducia della Roma, l'avvocato Antonio Conte, proverà a spiegare e a difendersi da qualsiasi accusa. Il centrocampista è stato deferito assieme al tecnico nerazzurro Mourinho e a Balotelli, ma nessuno dei due si presenterà in Via Allegri. A rappresentarli ci saranno solo gli avvocati dell'Inter. Ma cosa rischia De Rossi? Nella migliore delle ipotesi un'ammenda, nel caso in cui vogliano essere severi, la squalifica. In casa giallorosa sperano vivamente nella prima opzione in modo tale da non dover rinunciare al giocatore per altre gare. Anche perché alle 14 di oggi la Corte di Giustizia Federale riceverà l'azzurro in un altro degli uffici di Via Allegri (anche se non è escluso che ci si possa spostare in Via Po). Secondo atto della giornata campale che attenderà il ragazzo. Questa volta per cercare uno sconto su una delle due giornate rimediate dopo il cartellino rosso nella gara contro l'Udinese che gli consentirebbe di giocare contro la Juventus domani. Oltre a De Rossi e l'avvocato Conte, potrebbero partecipare all'udienza alcuni compagni del centrocampista, pronti a testimoniare una versione diversa rispetto a quella scritta dell'arbitro Tagliavento sul durissimo referto. Il giocatore avrebbe rivolto frasi irriguardose al indirizzo del fischietto di Terni, per di più nella circostanza indossava anche la fascia di capitano, il che nel caso specifico è un'aggravante. Sembra quasi impossibile che avvenga il «miracolo», ma dalle parti di Trigoria non hanno perso del tutto le speranze. E Conte avrebbe in mano una carta a sorpresa per cambiare un verdetto che sembra già scritto. Se dovesse verificarsi un'ipotesi del genere sono pronti a stappare le bottiglie di spumante. Spalletti per primo.