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Lazio, i play-off 24 anni dopo

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Nel1985 la Lazio uscì dai playoff scudetto, sconfitta dal Savona nei quarti; sabato scorso, 24 anni dopo, il sette capitolino è tornato a qualificarsi alla fase finale del campionato, perdendo sempre contro i liguri. Per una squadra costruita per salvarsi, questo risultato ha il sapore di un'impresa, alla quale, almeno per quanto riguarda la parte finale, si potrebbe dare il titolo «la mia fama aumenta di fiasco in fiasco». La Lazio, infatti, si è qualificata nonostante 8 sconfitte su 10 gare nel girone di ritorno; a tenere a distanza le dirette rivali sono stati i 18 punti accumulati da brava «formichina» nelle gare d'andata, ai quali se ne sono aggiunti altri 4 che hanno sancito la salvezza anticipata (l'obiettivo stagionale) e il passaggio ai playoff. L'innesto nella rosa di giocatori esperti come l'ex portiere del Posillipo Fabio Violetti e l'attaccante Antonino Vittorioso (Cremona) ha dato qualità ai reparti arretrato e avanzato. Grazie alla partnership tecnica con la Roma Vis Nova, poi, sono arrivati Di Rocco, Innocenzi, e Pappacena (in prestito per alcuni mesi anche Faiella), giovani promettenti convocati alcune volte nel Settebello. Dalla sponda giallorossa del Tevere è venuto anche il coach Cristiano Ciocchetti: l'allievo di Formiconi non sta facendo rimpiangere il suo maestro e predecessore sulla panchina laziale. A livello dirigenziale, dopo alcuni anni è tornato Luigi Palma, al quale si devono molte scelte vincenti in fase di mercato. «Cercavamo la salvezza - racconta il vicepresidente laziale - ma abbiamo raggiunto i playoff, dove affronteremo il Recco o il Savona. Il girone di ritorno non ci soddisfa ma la stagione è stata buona».

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