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È il riscatto dell'uomo qualunque

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Èla storia dell'uomo qualunque, alias Max Tonetto, sul sinistro del quale s'erano infrante le speranze in Champions della Roma di Spalletti. Ieri a Genova, in una Roma devastata da infortuni e squalifiche, il silenzioso Max ha fatto la differenza. Suo il triangolo con Baptista (altro «scomparso» nella notte di Champions) che porta al gol del vantaggio giallorosso, così come su di lui Padalino commette il fallo sul quale il modesto Rosetti (unico fischio giusto della gara) concede il rigore alla Roma che varrà un punto importantissimo. L'altro «uomo qualunque» della giornata è Matteo Brighi. Silenzioso forse ancor più del già citato compagno, indossa per la prima volta la fascia da capitano della Roma: alla faccia di chi aveva previsto il mea-culpa di Spalletti e una riapertura a Panucci. Invece l'altro «lavoratore della pala meccanica» è stato premiato per cuore, fedeltà e polmoni. E di quelli avrà bisogno ancora sabato prossimo, quando contro la Juve si ritroverà lì in mezzo praticamente da solo. Già, perché la brutta notizia arrivata da Marassi, è scritta proprio sul referto di Rossetti: anche Pizarro, così come De Rossi, sarà squalificato. Con Aquilani e Taddei ko non ci saranno alternative. Al momento, tranne miracoli (da escludere) dello staff medico giallorosso, è difficile ipotizzare gli undici da mettere in campo all'Olimpico contro una Juve che intravede la coda dell'Inter. Spalletti dovrà di nuovo inventare, così come ha fatto ieri a Genova: evidentemente una città che lo ispira visto che proprio da qui era partito il «nuovo» 4-2-3-1 che sfornò al suo primo anno in giallorosso. Ieri altra novità, con quella difesa a tre guidata da Panucci, mai vista finora: e, ovviamente, imposta dalle infinite assenze. Alla fine è uscito un pareggio (terzo consecutivo in campionato) che fa bene alla Roma, soprattutto visto com'è maturato. In dieci per mezz'ora contro una Samp particolarmente ispirata all'attacco, i giallorossi sono rimasti in partita e tenuto botta a Cassano & Co. Il resto lo ha fatto Ibra che a San Siro ha spalmato la Fiorentina praticamente da solo permettendo ai giallorossi di affiancare la squadra dell'ex Prandelli. L'obiettivo era e resta il Genoa... ma servono altri due punti.

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