In missione con cuore e stampelle
Ciha anche provato, il Bologna, avanti nel primo tempo prima che si scatenasse la Juve in una delle sue migliori versioni stagionali, a dispetto di assenze pesantissime, una ripresa da cornice con un piccolo, grandissimo protagonista come Giovinco: gol, assist, illuminazioni, incantata la platea di casa, ma anche gli osservatori neutrali. Tocca dunque a una capolista in affanno chiudere il sipario su una domenica che propone comunque altri motivi di interesse, nonostante il sabato si fosse accaparrato due sfide importanti. Con centonove punti totali, l'Inter e la Fiorentina reclamano dunque il proscenio, impegno severo per i reduci dall'Old Trafford, come gli altri italiani ancora intenti a leccarsi ferite dolorose. Viola scavalcati dal Genoa, gratificato a Cagliari da una ridicola espulsione di Cossu, Gervasoni disastroso. Occasione d'oro per la Lazio alla quale, per qualità e stato di forma, la zona Uefa comincia a stare un po' stretta, è ora che si svincoli dalle distrazioni che talvolta la penalizzano quando il rivale, oggi il Chievo, non è di rango illustre. Curiosità per l'esordio di Roberto Donadoni sulla panchina del Napoli, battesimo insidioso a Reggio Calabria, e per l'ennesimo esame per Ancelotti, per ora terzo posto e panchina sembrano saldamente nelle sue mani, ma il Siena sta volando. Vigilia di grandi emozioni per la Roma: con l'abbraccio del suo tifo a celebrarne i meriti nella serata nera della Champions, ma anche con le apprensioni indotte, per la trasferta di Genova, dall'autentica carneficina della quale è vittima dall'estate a oggi. La sola nota incoraggiante riguarda il possibile recupero di Motta, un sorriso dal mare di lunghi prodotti dalle rinunce a Totti, Juan, Taddei, Cassetti, Cicinho, Perrotta, Aquilani, più gli squalificati De Rossi e Mexes. Sfuma ancora una volta lo scontro ravvicinato tra Cassano e Totti, fermo ai sei minuti sotto il nubifragio della gara di andata. Battaglia decisiva, ma Spalletti sottolinea giustamente che lo saranno tutte quelle che rimangono, la Roma dovrà però affrontarla con le stampelle, tanti giovani in panchina e Felipe magari in campo se Motta non dovesse farcela, auspicabili il risveglio di Julio Baptista dal letargo europeo e un ritrovato tono agonistico per Menez. Poi, per uscirne vivi, ci vorranno cuore ed energie pari a quelle della sfortunata sfida con l'Arsenal.