Italiane tutte fuori dalla Champions L'italian job si trasforma in precariato
Saremo attenti e, spero, divertiti spettatori di quella splendida competizione che è adesso la Champions Premier League, sogneremo la nostra piccola vendetta guardando con affetto al Barcellona che assicura spettacolo e raffiche di gol d'autore. Sperabile che non produca altre finali anticipate il sorteggio del 20 a Nyon, per designare già un tabellone a otto senza vincoli di alcun tipo, derby compresi. La delusione più cruda è per l'Inter, che però aveva anticipato la sua condanna con quello sciagurato girone di qualificazione che le aveva negato rivali morbidi per gli ottavi, il resto lo ha fatto un sorteggio impietoso verso le nostre vessillifere. Non è stata fortunata, l'Inter, soltanto pali quando un gol avrebbe rovesciato il destino della partita, ma è ancora la Roma a testimoniare come la sfiga abbia vista da lince. Problemi infiniti per tutta la stagione, un incubo gli ultimi giorni e perfino l'approccio alla gara, demolita la difesa dalla febbre di Mexes e dai guai muscolari di Juan, in campo per necessità giocatori al trenta per cento dell'efficienza, l'ultima tegola la resa al sedicesimo rigore, dopo avere sciupato più di un match-point. Un'uscita di scena che prefigura scenari inquientati, perché l'ulteriore sfaldamento dell'organico, anche per le squalifiche, allontana il traguardo di un nuovo approdo all'Europa che conta: con lo strascico delle ristrettezze economiche che ne deriverebbero. Sulle ginocchia dopo la maratona di mercoledì, la Roma affronta un calendario che presenta, in rapida successione, la Samp a Marassi e la Juve all'Olimpico. Dopo la battaglia si contano le vittime e il bilancio è terrificante, non ipotizzabile al momento quali superstiti potrà recuperare Spalletti per Genova, a parte lo stop forzato di Mexes e De Rossi, certo che la squadra chiamata a fronteggiare Cassano e Pazzini potrà essere soltanto un simulacro della vera Roma. Anche se, a pezzi, Totti e compagni avevano messo al muro il prestigioso Arsenal, ma la fortuna non ha modificato i suoi crudeli orientamenti.