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Il risveglio è ancora più brutto dell'incubo vissuto della notte

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Queimaledetti calci di rigore hanno cancellato la favola bellissima che la Roma aveva scritto all'Olimpico. Una squadra incerottata all'inverosimile aveva messo alle corde l'Arsenal dei «ragazzini»: l'impresa era lì a un passo, avrebbe dato una svolta alla stagione. Ma tutto è svanito nel modo più crudele. Spalletti riapre gli occhi e vede solo macerie attorno a sé. La Champions non c'è più, gli altri obiettivi erano già sfumati, resta il traguardo del quarto posto da raggiungere a tutti i costi. E con mezza squadra fuori servizio. La gara di mercoledì consegna al tecnico un triste verdetto: la stagione di quest'anno, comunque vada in campionato, sarà più deludente rispetto alle ultime due. Un passo indietro da metabolizzare e da spiegare. Se i mali di inizio stagione hanno precluso ogni speranza di scudetto, nella debacle europea c'è sì tanta sfortuna ma non si può nascondere l'incidenza degli infortuni. La situazione dell'infermeria di Trigoria nel momento cruciale dell'anno è diventata imbarazzante. La rosa giallorossa è ormai l'inventario completo dei problemi fisici di un calciatore. Distorsioni, inflenza, lesioni muscolari, legamenti saltati, fino ai mal di schiena e le tendiniti croniche. Domenica con la Sampdoria Spalletti faticherà a schierare undici giocatori. Ai «vecchi» infortunati si sono aggiunti altri tre pezzi da novanta: Juan, Taddei e Motta, tutti fermati da guai al flessore. Il più grave è il difensore brasiliano, che ha riportato una lesione tra il primo e il secondo grado. Nella migliore delle ipotesi rientrerà nel derby dell'11 aprile. Stesso obiettivo per Taddei. L'esterno ha subìto una lesione meno grave a carico del flessore sinistro. Non è una ricaduta - a inizio stagione si era fatto male all'altra gamba - ma questo non consola nessuno. Chi poteva sostituirlo non sta meglio di lui. Cicinho si rivedrà nella prossima stagione, mentre Motta è stato bloccato mercoledì da una distrazione al flessore «semimembranoso». Salterà la Sampdoria e proverà a rimettersi in sesto per la sfida di sabato 22 contro la Juventus. Il bollettino di «guerra» non finisce qui. Cassetti e Perrotta torneranno dopo la sosta del campionato (il 29 marzo non si gioca) e sono pure influenzati. Aquilani, Pizarro e Totti non possono certo essere considerati dei giocatori integri. Il primo ha giocato con un'infiltrazione, il cileno oltre ai guai muscolari ora ha anche una botta al fianco da smaltire, il capitano è a pezzi dopo lo sforzo in Champions. Doni, Vucinic e Tonetto non sono certo integri. Ma domenica saranno richiamati tutti «alle armi» per riprendere il cammino verso il quarto posto. Tornerà disponibile anche Panucci, De Rossi e Mexes sono qualificati. Ieri Spalletti ha ringraziato la squadra per la commovente prestazione fornita contro l'Arsenal. «Se giochiamo sempre così i risultati arriveranno: ora non molliamo» la sintesi del suo discorso. Da un punto di vista fisico la Roma esce a pezzi, ma da quello mentale ha dato una prova di forza e compattezza. Chi poteva farlo ha stretto i denti, nessuno si è tirato indietro al momento dei rigori. Neanche uno come Aquilani che aveva tutto da perdere. Spalletti riparte dal suo splendido gruppo per evitare quel «fallimento» di cui lui stesso ha parlato più volte. Perché non arrivare quarti avrebbe conseguenze devastanti per il futuro a breve termine della squadra. Senza soldi della Champions sarebbe impossibile investire sul mercato evitando al tempo stesso delle cessioni eccellenti. Sampdoria, Juventus, poi, dopo la sosta, Bologna e derby: quattro appuntamenti cruciali prima di un finale che sulla carta sembra in discesa. La Roma stringe i denti e nonostante tutto non può e non deve avere paura.

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