Giallorossi fuori dalla coppa I rigori non perdonano
Finisce col sinistro alle stelle di Tonetto, dopo 120 minuti di bel gioco e sedici rigori calciati, l'avventura della Roma in Champions. Ancora un'inglese a interrompere il sogno nell'Europa che conta dei giallorossi che giocano una grande partita, riaprono il discorso qualificazione dopo nove minuti, ma non riescono, pur dominando, a chiudere la gara. Alla fine è delusione, tanta, per come è maturata questa sconfitta che lascia un segno indelebile nell'avventura a Roma di Spalletti che sente forse per l'ultima volta la musichetta della Champions su questa panchina. Peccato, perché la Roma ci era riuscita nonostante tutto e tutti. Già, perché come se non bastasse un'infermeria già piena come un uovo, Spalletti alla vigilia perde anche Mexes. Il francese non smaltisce la febbre e resta a casa: al suo posto Diamoutene all'esordio da titolare. Per il resto è la formazione annunciata alla vigilia, con il rombo di centrocampo: Pizarro vertice basso e Brighi a fare il trequartista dietro alle punte Totti e Vucinic. Dall'altra parte Wenger non cambia e nonostante i recuperi di Eduardo e Walcott, mette dentro la stessa formazione dell'andata con Bendtner a fare la punta. Spalletti scopre dopo 5 anni il 4-4-2. Primo tempo solo Roma. La squadra di Spalletti prende il toro per le corna e parte a testa bassa. Totti ha voglia e si vede e dopo tre minuti ispira Riise che da fuori prova la botta respinta dal muro umano alzato da Wenger lì davanti. Sul rovesciamento di fronte un errore di Pizarro, molto lontano dalla forma migliore, lancia il contropiede dell'Arsenal: grande recupero di Juan sulla fuga a rete di Van Persie. Ma l'ottimo intervento difensivo del brasiliano coincide con l'ennesimo allarme: il numero 4 della Roma calcia volontariamente la palla fuori e chiede il cambio toccandosi la coscia che lo aveva messo a rischio prima della gara. L'intevento dello staff medico giallorosso scongiura il cambio, almeno al momento e il brasiliano torna in campo. Sarà questa la svolta per la Roma, visto che il difensore dopo due minuti porterà in vantaggio la sua squadra. Succede tutto al termine di un'azione corale con Totti che mette dentro una palla da destra, Taddei fa velo (poco volontario) e Juan insacca. Uno a zero, gara dell'andata azzerata, Olimpico in delirio e qualificazione tutta da giocare. La Roma ci crede e cresce col passare dei minuti. Spalletti predica calma ma l'adrenalina scorre veloce nelle vene dei giallorossi che arrivano da tutte le parti. Ci provano prima Motta, poi Taddei: è tanta Roma. Ma Juan non ce la fa e Spalletti cambia: dentro Baptista con Riise che va in coppia al centro della difesa con Diamoutene (chi l'avrebbe mai detto). Bisogna aspettare il 36' per registrare il primo tiro in porta inglese: stacco di testa di Diaby (tra i migliori dei suoi), ma per Doni è roba facile. Prima dell'intervallo l'episodio che fa discutere: Motta lanciato a rete viene atterrato da Clichy in area. Rigore che sembra netto (sarebbe stata anche espulsione), ma per il mediocre Gonzalez, che già a senso unico aveva fischiato finora, è tutto regolare. Si va negli spogliatoi a un passo dalla baruffa. Ma la ripresa è ancora Roma: soprattutto Roma. La squadra di Spalletti vuole andare avanti in Champions e prova a chiudere la gara con l'Arsenal che risponde di rimessa. In mezzo al campo i giallorossi dominano, ma la squadra di Wenger arriva in area con diagonali dalla trequarti cercando di sfruttare i centimetri in più dei suoi uomini. Mina di Riise prima, poi doppia botta da fuori Totti: ma Almunia c'è. Quindi al 20' brivido targato Diaby: un'ira di Dio. Alla mezz'ora Wenger mette dentro il primo inglese della serata: gioca Walcott per Eboué, l'Arsenal va meglio e inizia a crescere. Ma è ancora la Roma ad avere la palla del ko che capita però sui piedi di un Baptista imbarazzante. Il brasiliano sbaglia da due passi e fa infuriare l'Olimpico. A tempo praticamente scaduto si rompe anche Taddei: dentro Aquilani per i supplementari. Anche qui in campo la Roma sta meglio, ma lì davanti Baptista sbaglia di tutto. Aquilani verticalizza il gioco, ma a Totti & co. mancano gli ultimi metri. I 120 minuti di gioco finiscono così, c'è solo tempo per Spalletti di mettere dentro Montella (fuori Brighi) per la lotteria dei rigori. La Roma resta dentro anche lì fino all'ultimo quando Tonetto, sedicesimo rigorista, spara la palla alle stelle. Finisce così... che peccato.