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L'Italia sparisce ma i giallorossi sono stati eroici

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Adifenderne il prestigio, in Europa, era rimasta soltanto la Roma, brava e quasi eroica a portare l'Arsenal ai supplementari e poi ai rigori, qui si è materializzato lo spettro della finale con il Liverpool, ci sono voluti sedici tiri dal dischetto, la Roma avanti con l'errore di Eduardo vanificato da una esecuzione inguardabile di Vucinic, poi tutti centri a seguire, fino al sinistraccio alto di Tonetto a consegnare i quarti di finale agli inglesi, en-plein iniquo almeno a guardare alla sfida dell'Olimpico, la Roma si era meritata il passaggio del turno, l'hanno castigata un errore incomprensibile di Julio Baptista e il solito svarione arbitrale, un rigore negato a Motta. Invano giganteschi Riise centrale di fortuna e il motorino Brighi, ma nessuno merita condanna, viste le precarie condizioni atletiche. Questa Roma ha diritto all'applauso di sortita, convinto. Con eufemismo senza ritegno, si è parlato per giorni di cerotti, per la Roma: più realistica l'immagine di una mummia bendata da capo a piedi: accentuata a metà tempo dall'uscita di Juan, dall'altare degli eroi all'abbandono forzato, difesa centrale con Diamoutene e Riise, improvvisazione pura. Per buon peso, un Pizarro a mezzo servizio, troppi palloni perduti, a rendere meno esiziali i guai ricorrenti un cuore e una determinazione ai quali il tifo ha l'obbligo di dedicare gratitudine senza riserve. Tanto dispendio di energie per mantenere il pressing alto che creava difficoltà evidenti alla difesa inglese, Totti con il ginocchio blindato, però il primo ad andare a caccia di palloni e a gestirli con talento cristallino. Per la serie delle disgrazie, anche lo sciagurato Mejuto (con che fa rima?) Gonzales, negato un rigore solare a Motta, che non aveva alcun interesse a cadere, una volta solo davanti ad Almunia. Nella ripresa, comincia il conto dei debiti da pagare alla fatica, ma è soltanto la Roma a creare pericoli con le sue manovre in velocità secondo antiche reminiscenze. Purtroppo Julio Baptista, assist del capitano, spreca a due passi dal portiere il più clamoroso dei match-point, per il supplementare dentro Aquilani, anche Taddei si rompe, chi giocherà domenica a Marassi? Aveva dato apporto limitato la Bestia, molto timido e impreciso anche Aquilani, inevitabile la sofferenza, squadre inevitabilmente spaccate dopo l'innesto, da parte di Wenger, di Walcott e di Eduardo, però modeste occasioni. Crampi, acciacchi, tutto da superare con il cuore, qualche contropiede vanificato da fretta o stanchezza, ancora una volta la decisione è affidata al dischetto. Dentro anche Vincenzino Montella per i ì rigori. La Champions l'aveva già salutata l'Inter, prova onorevole all'Old Trafford, ma il Manchester United si conferma squadra cinica, pronta a sfruttare ogni occasione, giusto che si allinei ai quarti con altri due nomi illustri, il Barcellona travolgente sul Lione, il Porto a onorare la sua storia, basta il pari bianco con l'Atletico Madrid. Sono soprattuto i catalani a incantare, autentica macchina da gol, saranno loro i rivali delle inglesi per la finale di Roma.

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