Mourinho scommette sull'Inter
«Non è il Manchester la squadra favorita». Eccolo qui il Mourinho di sempre, sprezzante e controcorrente, col sorriso di un tempo. Quello che ritrova grazie all'atmosfera della sua Inghilterra, dove molti lo amano e tutti lo rimpiangono. «Sapere questo fa bene al mio ego - spiega l'allenatore dell'Inter - in Italia ho avuto settimane di passione, ed è sempre tutto un dramma, qui invece l'ambiente è diverso e per me è un piacere». Anche se al posto di Ferguson sulla panchina dello United si vede sì, in futuro, ma «magari tra vent'anni...Lui è contento e vincente, lasciamolo stare qui». Nel frattempo, tra convenevoli e promesse di bottiglie di vino in regalo tra i due, c'è la partita chiave per la stagione di entrambi. Quella che, a parole, non spaventa nessuno dei due. Perché da un lato sir Alex, nonostante l'eliminazione nel 2004 e i precedenti quasi sempre sfavorevoli, non vede affatto «Mourinho come il mio incubo. Questo Manchester è la squadra più forte, un gruppo fantastico che sta crescendo e ora è più matura e molto migliorata rispetto alla semifinale di Champions di due anni fa con il Milan». Dall'altro Mou è spavaldo, al solito, e non tira certo indietro la lingua. «Vedo una partita per gente che sopporta bene la pressione. Non li vedo favoriti perché sono già arrivato alla finale dopo un pareggio senza gol. Anzi, abbiamo ottime chance di vincere, anche se sarà una partita che potrà essere decisa da un dettaglio, uno di quelli che magari adesso neanche riesci a immaginare». Di formazione invece non parla, Mourinho, anche se assicura che Samuel è disponibile. Così come dall'altra parte ci saanno sia Vidic (assente all'andata per sqaulifica) e Ferdinand. Difesa titolare quindi, a cui l'Inter farà fronte con Balotelli al posto di Adriano a meno che non scelga un 4-4-1-1 con lo svedese da solo e Stankovic qualche metro dietro. Solo poche ore prima della sfida la decisione.