All'Olimpico la Roma sfida l'Arsenal Spalletti: "Conta solo vincere"
{{IMG_SX}} E meno male che la «squadra del demonio» era la Roma. Qui, semmai c'è qualcuno che sta facendo gli spilloni al gruppo di Spalletti che si ritrova alla vigilia della partita decisiva della stagione senza mezza squadra. Tranne Motta, Riise, Brighi, Taddei e Baptista, gli altri hanno tutti almeno un problema fisico. Così Spalletti, che in genere prova a tener nascosta la formazione per motivi tattici, stavolta appare davvero nell'imbarazzo di non saper che pesci prendere. «Un'analisi ben precisa non la possiamo fare - attacca il tecnico giallorosso - bisogna assolutamente aspettare. Decidiamo tutto domani». Aspettando i «provini liberatori» che solo nel pre-gara saranno possibili, Spalletti vola basso sui temi del «come». Dribbla abilmente tutti quei concetti per anni sostenuti sul bel gioco e i massimi sistemi. No, stavolta l'imperativo è un altro: «Vincere», comunque. E poco importa se il successo arriverà senza gli schemi perfetti ripetuti all'infinito nelle stanze e sui campi di Trigoria. «Ora basta giocare bene: quel che conta è vincere. Non fanno così anche gli altri? Da questo momento in poi non mi interessa più che il gioco accompagni le vittorie, voglio che i miei puntino dritti all'obiettivo: portare a casa il risultato». Messaggio chiarissimo, che non può essere interpretato diversamente, anche perché Spalletti sa bene quanto del futuro giallorosso e del suo passi in questa partita. «È sicuramente uno snodo fondamentale della stagione. Io ci arrivo carico al punto giusto perché ho fiducia nei ragazzi. Poi in questi quattro anni di partite importantissime ne abbiamo giocate molte. E questa è una di quelle: il passaggio del turno è difficile ma del tutto possibile». Per farlo però servirà una Roma molto diversa da quella vista nella gara d'andata all'Emirates Stadium: finì 1-0 per gli inglesi, ma poteva andare molto peggio. Spalletti anche in questo è ottimista. «Noi non siamo quelli visti a Londra e soprattutto stavolta abbiamo il sostegno del nostro pubblico: questo può fare la differenza. So che è difficile, ma passare il turno si può». Roma quindi contro tutto, anche contro una tradizione di numeri che va tutta nella direzione opposta con l'Arsenal imbattuta da 7 gare e che non ha ancora mai perso nel 2009. Sarà dura, ma si può fare anche se, visti i precedenti in politica, meglio evitare gli inglesismi: lo «yes we can» che va tanto di moda e ha lanciato Obama, qui in Italia porta una sfiga pazzesca... Veltroni docet.