I cinque nodi di Spalletti per l'Arsenal
{{IMG_SX}} Un ginoccho che va, uno che viene. Dall'intervento di Cicinho che terrà fuori il brasiliano per sei mesi, alla risonanza «positiva» di Totti che restituisce il capitano giallorosso alla sfida contro l'Arsenal: forse. È la strana giornata di Spalletti che si ritrova a meno di quarantotto ore dalla partita che può valere (e la varrà) una stagione, con un'infermeria piena zeppa e molti titolari malconci. Il primo problema, paradossalmente quello che sembra al momento il più risolvibile, è legato al ginocchio destro di Totti. «Io sono ottimista perché conosco Francesco e sono sicuro che stringerà i denti e andrà in campo, mercoledì sera» ha detto Scala, uono di fiducia del capitano, fuori dai cancelli dove un cinquantina di tifosi erano ad incitare la squadra in vista della sfida di Champions. Per lui, molto probabilmente e come già successo nella gara d'andata a Londra, sarà decisivo il test in extremis prima del match che verrà arbitrato dallo spagnolo Mejuto Gonzalez. Lui vuole esserci e Spalletti aspetterà il suo ok per fare la formazione. Il secondo nodo è legato alle condizioni di Pizarro attorno al quale, con De Rossi squalificato, potrebbe ruotare tutto il centrocampo. Data per scontata una maglia da titolare per Brighi resta da vedere se il cileno riuscirà a recuperare. Ieri per lui solo fisioterapia proprio per non mettere nuova pressione sul problema al retto femorale che lo aveva costretto a chiedere il cambio nella gara contro l'Udinese. E a questo si lega, inevitabilmente, il terzo problema di Spalletti: Aquilani. Il giovane centrocampista romano è ormai da troppo tempo nel tunnel di un infortunio dal quale non riesce ad uscire. Non sarebbe ancora disponibile, ma lo staff medico giallorosso è pronto a un'infiltrazione qualora il cileno non ce la dovesse fare. Lui vuole esserci, ma stavolta rischiare potrebbe essere ancor più pericoloso, anche perchè in passato le ricadute di Aquilani sono forse dipese proprio da una esagerata accelerazione dei tempi di recupero: che fu poi la base di partenza dello scontro tra Spalletti e l'ex medico giallorosso Mario Brozzi. Difficile comunque pensare a una Roma senza De Rossi, Pizarro e Aquilani a centrocampo: ma potrebbe succedere. E allora il tecnico giallorosso sarebbe costretto ad «inventare» Taddei sulla mediana o riportare indietro nel tempo Baptista: che con il Real aveva giocato più volte in quella posizione. E quindi il quarto nodo che proprio alla «bestia» brasiliana è legato. Baptista sta meglio, ma il suo utilizzo è legato a scelte tattiche per certi versi obbligate. Se Totti e Vucinic giocano, difficile che Spalletti possa decidere di metterlo in campo: sarebbe una Roma troppo sbilanciata in avanti. Così il suo utilizzo resta legato all'indisposizione di qualcuno: Totti in primis. Ultimo nodo, ma altrettanto decisivo, quello relativo a Tonetto. L'esterno italiano ha subìto la crescita di Riise e non gioca una gara da titolare da quasi un mese (15 febbraio Atalanta-Roma). Molto probabile comunque un suo utilizzo dall'inizio, cosa sulla quale in molti sono pronti a scommettere. Il resto è legato alle scelte tattiche dell'ultima ora. Nessuno come Spalletti conosce la situazione dei suoi giocatori e la formazione sarà figlia anche degli stati d'animo dell'ultimo minuto. La cosa più probabile alla fine dovrebbe essere un centrocampo a rombo con Pizarro o Brighi basso, Taddei esterno a destra con Tonetto dall'altra parte del campo: Aquilani vertice alto dietro alle due punte che saranno Totti e Vucinic.