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Nessuno ci sorprende come lei

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Non contenta di essere ormai diventata la più grande nuotatrice della nostra storia e di avere ereditato la pesante eredità di Novella Calligaris, Federica riesce con incredibile disinvoltura ad alternare situazioni negative ad imprese di assoluto valore quali si possono definire i primati mondiali. Poiché ho citato la Calligaris mi piace ricordare che quando nuotava per qualche tempo ha abitato a Roma nello stesso edificio dove io vivo ancor oggi e che ogni mattina alle 6 usciva di casa per poter nuotare un paio d'ore prima di andare a scuola. Questo per dire quali sacrifici si devono fare per raggiungere l'eccellenza. Tornando alla Pellegrini è fin troppo evidente che è impossibile trovare nella statistica e nel libro dei record spiegazioni accettabili di questi suoi ormai abituali colpi di coda. Il quinto posto di Pechino trasformato in una medaglia d'oro accompagnata dal record mondiale non è rimasta impresa straordinaria ed irripetibile. Che avvenga nell'ambito di una Olimpiade, cioè sul più importante palcoscenico dello sport mondiale, oppure in quello più ridotto di un campionato italiano non fa per lei alcuna differenza. Non so nemmeno se sia compito del tecnico, del medico o dello psichiatra cercare ed eventualmente trovare spiegazioni. L'aspetto più difficile da spiegare è che non si tratta semplicemente di clamorose differenze di rendimento, di tempi, di prestazioni, ma si passa addirittura dal rifiuto di tuffarsi a quello di sorprendere tutti con un tempo straordinario. Il record dei 200 stile libero già le apparteneva ma alle volte battere se stessi può dare la medesima soddisfazione di togliere il primato a qualcun altro. Più dello stupore, cui Federica ormai ci ha abituati, rimane l'ammirazione per questa straordinaria campionessa che ci siamo trovati in casa. Grazie ancora ed arrivederci alla prossima impresa.

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