Spalletti: "Mourinho ha paura"
Garbato, pungente e... imbufalito. Luciano Spalletti è un mix di sentimenti e strategie mediatiche nella conferenza stampa che precede Roma-Udinese e si trasforma in un monologo contro Mourinho. Il tecnico toscano ha aspettato tre giorni per rispondere alle accuse dell'interista, il tempo giusto per studiare modi e parole ben diverse dallo «sproloquio» del suo collega. Una lezione di stile. «Josè - attacca Spalletti - mi ha sorpreso perché l'ho incontrato domenica dopo la partita, mi aveva abbracciato, fatto i complimenti e augurato di qualificarci contro l'Arsenal. A distanza di poco ci ha fatto una gufata cattiva, tremenda, pazzesca, dicendo che vinceremo zero titoli. Io lo so che se non arrivo quarto e non vinco niente avrò fallito perché, come dice lui, la mia squadra è forte ma Mourinho in questo comportamento ha fatto vedere di avere perso sicurezza e serenità». Ma come, lo «Special One» ha paura? A sentire Spalletti sì. «Dire zero titoli per Roma e Milan - prosegue l'allenatore giallorosso - mi sembra un avere timore della gara con il Manchester. Ha detto che vado in tv per i soldi? Lo sa anche lui che è una sciocchezza grossa e non mi sembra il caso di adire le vie legali. Se magari mi vuole telefonare, così mi fa anche gli auguri visto che quelli dell'altro giorno non mi sono piaciuti. Io gli rispondo. Lui deve restare tranquillo - ripete più volte Spalletti - ha una squadra molto forte e non importa che metta le mani avanti. Infatti, quando ha tentato di rinforzare l'Inter comprando grandi campioni, quei giocatori o li ha dati via o non li ha fatti giocare». Un modo elegante per sottolineare il fallimento del portoghese nelle scelte di mercato. Poi si passa al tema-arbitri. «Dicendo che l'Udinese dovrebbe presentarsi con la Primavera Mourinho ha fatto una grande offesa alla classe arbitrale: in parole povere gli ha detto che si girano dove tira il vento. È stata la sua frase più brutta, qualcuno ha già risposto e si è visto che prende posizione perché lui è stato deferito». Per il toscano, invece, è è arrivata la squalifica e oggi, nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, darà le indicazioni al vice Domenichini dalla tribuna. «Sanzione giusta perché non dovevo avere quella reazione. Pierpaoli (il quarto uomo di Inter-Roma, ndr) ha scritto bene ma ha visto male perché mentre Rizzoli sbagliava poteva segnalare lui quello che è successo dopo il gol di Balotelli. È la terza squalifica che prendo e mi dispiace perché segna la mia carriera». Della gara con l'Udinese si parla poco o nulla. Spalletti la definisce «importante» e spende parole pungenti anche per i dirigenti friulani. «È una squadra che ci ha battuto 3-1 ma visto che protestano pure quelli dell'Udinese, che si ricordino bene l'andata e il rigore fuori area per fallo di Tonetto su Floro Flores. Poi magari la partita l'avrebbero vinta lo stesso...». Oggi tocca a Tagliavento spegnere le polemiche con una direzione di gara che non scontenti nessuno. In bocca al lupo.