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Juve, il derby della verità

Claudio Ranieri

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Chiuso il capitolo Mourinho («mi autocensuro, quello che dovevo dire l'ho detto e lo confermo: stop»), Ranieri e la Juve inaugurano oggi la quattro giorni che rischia di decidere la stagione: il derby stasera, il ritorno con il Chelsea martedì. Impossibile far finta che i bianconeri non siano al bivio: se ne escono bene, sarà un mezzo trionfo. In caso contrario, processi e addio sogni: «Stiamo bene, nelle difficoltà abbiamo sempre fatto quadrato», ha detto ieri il tecnico romano. Che dovrà inventarsi un altro pezzo di difesa: Grygera è ko per un pestone, in ballottaggio ci sono Zebina (zero presenze quest'anno, l'altra settimana ha giocato un'ora abbondante con la Primavera) e Salihamidzic, anche lui appena rientrato dopo una lunga tendinite. In compenso, c'è abbondanza a centrocampo e in attacco: Poulsen-Marchisio e Del Piero-Trezeguet partono favoriti. Qualche dubbio anche su Nedved: nel caso si optasse per il riposo, è pronto Giovinco. Il Toro, che non batte la Juve dal 1995 (3-2, doppietta di Rizzitelli e gol di Angloma), potrebbe rivoluzionare l'attacco: in panchina Rosina e Bianchi, dentro Ventola e Stellone. I granata arrivano da sette risultati utili consecutivi (sei pareggi e una vittoria): dovessero vincere, Novellino ha già dichiarato che rinuncerà a due mesi di stipendio. «Sappiamo quanto è importante il derby - ha spiegato Ranieri - ma siamo pronti. Le polemiche non hanno pesato per nulla, il fatto che queste partite siano tutte importanti e ravvicinate potrebbe invece farlo. Ma una squadra deve essere pronta a superare queste situazioni. Qui, come in tutti i derby, non contano le posizioni di classifica: in quei novanta minuti si azzera tutto e si lotta alla pari». Novellino suona la carica, per quel che può: «Siamo consapevoli della nostra forza, non abbiamo paura di nessuno. Abbiamo preparato bene la partita, la giocheremo fino al 95esimo. Poi, quando l'arbitro fischierà, vedremo quale sarà il risultato». A proposito: dirigerà Farina. Designazione che Novellino giudica «perfetta, ha grande esperienza. A me piace tanto». Alla faccia di Mourinho e dei suoi sospetti rilanciati in settimana. «Ci vorrà un Toro attento, ordinato e concentrato. Lo spogliatoio è sereno, non ho caricato nessuno. Io devo pensare a salvare il Toro, che è la cosa più importante. Stiamo giocando abbastanza bene, ma ci manca la vittoria e forse anche un po' di fortuna. Il nostro buon momento non è una coincidenza: il Torino sta crescendo. È il frutto di un lavoro che i ragazzi stanno capendo pian piano. Stiamo crescendo in tutto». La Juve è avvisata.

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