Juve, ultima chiamata Napoli

«Dimentichiamo il Chelsea e ora pensiamo solo al Napoli, sappiamo che ci aspetta una partita combattuta contro una squadra che sta attraversando un momento particolare. Il calendario - continua il tecnico bianconero - è fittissimo, adesso starà a noi tirar fuori le unghie per dimostrare a tutti il nostro valore. Non vogliamo tralasciare nessuna competizione e cercheremo sempre di mettere in campo la migliore squadra possibile». Un monito per la Lazio, avversaria martedì sera in coppa Italia nella semifinale di andata in programma a Roma. Ma stesera è necessario pensare al campionato e a una Juve che non sa più segnare. «Il dato dei pochi gol non mi preoccupa - afferma Ranieri - mi auguro che prima o poi si torni ad essere quelli che siamo sempre stati. Abbiamo 15-16 giocatori che sono andati in gol, questo è un dato confortante». La Juve è uscita dalla due giorni di Champions League come la squadra italiana che ha giocato meglio anche se nel calcio contano solo i tre punti. «Abbiamo fatto una buona impressione, ci giocheremo tutto al ritorno. Ma, ripeto, adesso pensiamo al Napoli». In casa bianconera tiene banco anche un'altra notizia, quella del ritiro di Nedved a fine stagione. «Bisogna rispettarlo, non esiste un giocatore in Europa come lui, è calciatore unico». Il Napoli arriva all'Olimpico dopo un'altra settimana di ritiro forzato: i partenopei sono reduci dalla sconfitta casalinga con il Genoa. Due punti nelle ultime sette partite sono un dato preoccupante: nonostante tutto, il direttore generale Pierpaolo Marino tranquillizza il tecnico Reja: «Abbiamo giocato su livelli importanti da marzo a dicembre - afferma il diggì - non è che una squadra di puledri per 10 mesi improvvisamente diventa di brocchi. La sfida con la Juve non segnerà il capolinea dell'avventura di Reja al Napoli». nonostante le rassicurazioni, il tecnico rischia di fare la valigia.