Dopo il ko i giallorossi contro l'Inter
Quelli che probabilmente decideranno molto, se non tutto, del suo futuro in campionato e soprattutto in Champions. Se è vero infatti che la sfida in programma domenica sera a San Siro contro l'Inter capolista potrà contare solo per il morale, quelle subito dopo saranno partite nelle quali sarà vietato sbagliare: Udinese e il ritorno degli ottavi di finale contro l'Arsenal all'Olimpico. «Partita aperta» l'hanno definita i giallorossi, Spalletti in testa, nel ritorno in Italia dall'Inghilterra. Aperta sì, ma con quale Roma? Non certo quella vista all'Emirates Stadium (esempio mondiale di come dovrebbe essere uno stadio di calcio), rimasta immobile o quasi di fronte all'irruenza del gruppo di scalmanati di Wenger. No, per poter continuare a dire qualcosa in Champions League a Spalletti servirà prima un bagno d'umiltà (suoi molti errori della serata compresa la scelta di Loria che, semmai, poteva metter dentro contro il Siena all'Olimpico), poi una buona dose di adrenalina da sparare per vena ai suoi. Condizioni fisica e infortuni a parte, ai giallorossi è mancato proprio l'approccio mentale alla gara, quella voglia di spaccare il mondo che Wenger ha invece inculcato nella testa dei suoi giovani talenti. Detto questo, sarà sicuramente un'altra Roma almeno per gli uomini in campo, visto che per la sfida di ritorno in programma il prossimo 11 marzo, il tecnico recupererà molte pedine fondamentali: a partire proprio da Juan che ha drammaticamente sconvolto gli assetti difensivi della Roma a Londra. La speranza è poi quella di ritrovare la condizione di Totti e Baptista. Il capitano ha un alibi di ferro, dato da un problema agli adduttori che lo aveva messo in serio rischio alla vigilia della sfida di Champions. Ma il brasiliano all'Emirates è stato uno degli assenti ingiustificati: praticamente non stava in piedi tornando ad essere l'oggetto misterioso di inizio stagione. Discorso molto simile per il norvegese Riise che per lunghi tratti ha fatto rimpiangere il buon Tonetto. E come se non bastasse nella partita di ritorno non ci sarà nemmeno De Rossi ammonito (e graziato) e quindi squalificato. Stavolta Spalletti non potrà tener fuori Pizarro che già nella gara d'andata è stato l'unico (fatto salvo il buon esordio in Champions di Motta) che ha provato a ragionare e tener palla in terra. Ma i prossimi venti giorni saranno decisivi anche per il cammino in campionato della Roma. Inter, Udinese, Samp e Juve per capire dove veramente potrà arrivare questa squadra che a tratti sembra perdere un'identità che sembrava ormai invece definitivamente acquisita: anche qui Spalletti avrà ancora molto lavoro da fare.