Fulmine Arianna
Una gara fatta su misura per lei, che due anni fa voleva ritirarsi e a Liberec ha fatto piangere di gioia il marito Alessandro Biondini (suo skiman), oltre che i vertici del Corpo forestale dello Stato. Bronzo mondiale in staffetta a Oberstdorf 2005 e olimpico a Torino 2006, bronzo individuale nella 10 Kmtl a Sapporo, Arianna Follis è diventata la seconda fondista italiana a vincere l'oro mondiale. Sinora c'era riuscita solo Stefania Belmondo che dieci anni fa centrava due titoli iridati a Ramsau '99 da affiancare al doppio oro di Falun '93. Arriva l'oro e il pensiero di Arianna va al fratello Leonardo, morto nel 2001 a 34 anni, a Gressoney sotto una valanga. Un dolore che ricorda nel giorno del suo trionfo. «Questa vittoria - dice - insegna come anche dalle cadute più pesanti ti devi rialzare e guardare avanti». Poteva sembrare una vittoria predestinata perché in Repubblica Ceca, Arianna il suo filo non l'ha mai perso: tre le vittorie in altrettante gare ceke finora, due a Praga e una a Nove Mesto. Ma come spiega il ct Fauner, «la gara sprint non ti dà certezze sino al traguardo. Basta un contatto per compromettere tutto e passare dal primo all'ultimo posto». La lezione del ct, la bionda fondista azzurra l'ha imparata benissimo: secondo tempo in qualifica, tanto per far capire alle rivali qual era il suo stato di forma. Poi Arianna Follis ha vinto nettamente i quarti e le semifinali. In finale il capolavoro. Ha lasciato sfogare la statunitense Kikkan Randall e sul rettilinea d'arrivo ha scaricato tutta la sua potenza. Argento alla Randall, terza la finlandese Pirjo Manninen, oro a Lahti 2001 e sopravissuta allo scandalo doping che cancellò mezza nazionale.