«Punteranno sul contropiede»
Un modo per richiamare l'attenzione su una partita che da queste parti è meno sentita rispetto agli impegni di Manchester, Chelsea e Liverpool. Il centro sportivo dell'Arsenal è lontano dal caos della città. A Bedford, pochi chilometri distante, vive la comunità italiana più numerosa d'Inghilterra. Wenger qui è un come santone: da 13 anni ha trasformato il «fortino» dei Gunners in un laboratorio di calcio per giovani talenti. Ma, a differenza di Ferguson, quando parla tende ad essere diplomatico. Si dice spaventato da Totti, «uno che sa aprire le difese avversarie con un passaggio», e si aspetta una Roma «che giocherà all'italiana anche se non credo punteranno allo 0-0 visto che un gol fuori casa per loro sarebbe importante. Proveranno a sorprenderci in contropiede, noi invece imposteremo una partita d'attacco». Il momento della sua squadra assomiglia a quello della Roma: fuori dalla zona-Champions in campionato e con l'infermeria piena. «Oltre ad Arshavin (non utilizzabile in Europa, ndr) non avremo Fabregas, Adebayor, Walcott e Rosicky. Speravamo di recuperare Silvestre ma difficilmente ci sarà. Invece Diaby è a disposizione». E dovrebbe giocare dal primo minuto. Tra coppe e Premier League l'Arsenal non perde in casa da 22 partite. «Ci sentiamo forti - dice il tecnico - soprattutto all'Emirates. Io avverto una pressione positiva, come tutte le altre squadre arrivate fino a questo punto vogliamo vincere la coppa».