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Il sottile velo di malinconia per Candido

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Da parte mia, vorrei ricordare l'amico, e il collega di mille avventure professionali, con un sorriso, come protagonista di un episodio singolare. Scena, il «duty free» dell'aeroporto di Dakar, uno di quei centri commerciali dove la voglia di portare a casa qualcosa di esotico spesso elude la ragione, rigorosi prezzi fissi sul catalogo. Per questo rimane nella memoria, indelebile, la trattativa su toni da mercatino di Forcella tra un simpatico commesso e il nostro amico sul costo di un caftano. Risolto, dopo mezz'ora di affabile discussione in inglese sorretto da buona volontà, a favore di Candido, che si portò a Catania l'indumento praticamente a metà prezzo: felice non per i pochi soldi risparmiati, ma per aver vinto una battaglia di principio, una delle tante da lui combattute, nella professione, con ben più nobili obiettivi. Ma si è anche giocato, in questo pomeriggio, e la Roma non ne è uscita benissimo, il suo quarto posto targato Champions è durato meno della labile vita di una rosa, delle prime sette della classifica nessuna ha mollato un centimetro, all'atto pratico un turno inutile per le posizioni di prestigio. Ha sofferto a lungo, di fronte al Cagliari, un Milan costretto nel finale a sostituire Inzaghi con Ambrosini, gli attaccanti erano tutti in tribuna, il trio brasiliano più i lungodegenti Borriello e Shevchenko. Molto sfortunati i sardi a non avere tradotto in cifra utile le molte occasioni create con le loro riproposizioni corali, buona sorte ad assistere Seedorf nei rimpalli per il gol decisivo. Certo che la Coppa Uefa lascia i segni, può testimoniarlo anche la Fiorentina: andata sotto, di fronte al Chievo, ha giocato a lungo in superiorità numerica, ma i tre punti li ha agguantati all'ultimo secondo del recupero. Azione viziata da un fallo di Mutu, che ha poi firmato il sorpasso ignorando il rivale da lui steso e rimasto a terra. Malumore comprensibile dei veneti, una mezza rissa al fischio finale: certo che i viola, con qualche minuto in meno a giochi quasi fatti, avrebbero fatto poca strada, prima del Chievo avrebbero potuto testimoniarlo la Lazio e il Genoa. segue a pagina 26

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