Celtic League, è scontro
Dalle pagine de La Padania l'on. Fava (Lega Nord), viadanese, ha risposto che il rugby «è molto più padano che romano», a sostegno delle due candidature di Treviso e, appunto, Viadana-Parma. Ma vediamo di fare ordine. Dopo una lunga attesa la Magners Celtic League (a parte spieghiamo cos'è) ha chiesto alla FIR di Dondi di preparare due nuove squadre da far entrare nel campionato professionistico. L'occasione per il movimento italiano è ghiotta. Il massimo campionato (Super10) ha fallito tutti i suoi obiettivi ed oggi ha costi abnormi per ciò che produce sia in termini di crescita dei giocatori che di resa commerciale. C'è, finalmente, la possibilità di riformare il giocattolo, riportare il campionato ad un piano più coerente con il movimento e di creare un livello intermedio professionistico in cui far confluire le forze migliori del rugby italiano. Dondi ha ufficialmente presentato le candidature di Treviso, Viadana-Parma, Calvisano e Roma al presidente della Magners Hussey il quale, in una dichiarazione all'Irish Times, ha fatto capire che Treviso e Roma sarebbero le preferite dai Celti, quelli veri, ingolositi soprattutto dai movimenti turistici. Del resto, a parità di copertura finanziaria, un criterio di equa distribuzione territoriale vedrebbe una squadra a Roma, dove sono a disposizione il Flaminio e il progetto del nuovo Tre Fontane, e l'altra al di sopra della Linea Gotica. Il resto è propaganda politica.